Se vuoi essere felice, sii grato

Non è la felicità a renderci grati, è la gratitudine che ci rende felici.

David Steindl-Rast

Spesso ci rifugiamo in spirali di pensieri negativi perché ci appaiono più comode. È più facile lamentarsi e avere qualcosa di cui essere scontenti che lavorare sodo per migliorare la nostra condizione. La negatività attrae altra negatività e, senza accorgercene, ci troviamo intrappolati in un luogo buio senza via di uscita. Siamo lì ad autocommiserarci incapaci di uscirne.

Fare luce su ciò che di positivo abbiamo nella nostra vita può aiutarci a viverla in modo più consapevole. Praticare in modo sano la gratitudine ci può supportare nel nostro percorso verso la felicità. Non dare per scontato le cose che abbiamo raggiunto, le persone che abbiamo intorno e il benessere in cui viviamo è la chiave per uscire dal buio della scontentezza.

Ci sono diversi metodi nei quali praticare la gratitudine. Tamara Levitt di Calm, ad esempio, parla spesso del suo Gratitude Count Down, un gioco che ha inventato con un suo amico. Il gioco consiste nell’elencare alla rovescia ad alta voce dieci cose per cui si è grati. Io, invece, tengo da tre anni un diario della gratitudine nel quale ogni giorno elenco dieci cose per cui sono grata. Lo ammetto, non mi risulta sempre semplice ma riesco a ritagliarmi ogni giorno un momento per questa pratica e trovare sempre dei punti da elencare. Quando ho terminato mi sento meglio di quando ho incominciato perché ho messo a fuoco quello che di bello caratterizza la mia vita.

Essere felici è una scelta e la gratitudine è uno strumento che ci permette di compierla.

Al Christmas Garden dello zoo di Stoccarda hanno messo luce su delle belle forme

Gratitude Journal

Tra l’estate del 2018 e la primavera del 2019 ho affrontato un periodo difficile. Un’esperienza professionale non andata come volevo e una serie di problemi di salute, non solo miei, mi hanno portata a vedere nero. Chi mi conosce sa che io di solito sono sorridente e positiva, affronto la vita con umore e sono capace far divertire chi mi circonda. Ecco di tutto ciò un anno e mezzo fa non riuscivo più a fare nulla.

Per mia fortuna avevo attorno a me un cerchio di persone fidate che non mi ha mollata un attimo dandomi sempre un motivo per alzarmi la mattina e riprendere in mano le redini della mia vita. Ho ho imparato ad accettarla con i suoi alti e bassi cercando di trovare dentro di me un equilibrio e proteggerlo a ogni costo.

Complice una bellissima vacanza di due settimane a maggio 2019 in Sicilia, di cui mi è stata affidata interamente l’organizzazione, mi ripresi.

Non solo, durante quella primavera un giorno, in pausa pranzo, ascoltai la Masterclass sulla gratitudine di Calm, la app che uso per meditare. In questa Masterclass Tamara Levitt, Head of Mindfulness di Calm, insegna diversi modi in cui trovare ogni giorno un momento per riconoscere ed esprimere gratitudine verso ciò che caratterizza la propria vita. Uno di questi metodi è tenere un diario quotidiano della gratitudine, quello che lei in inglese chiama Gratitude Journal.

Può sembrare una cosa esoterica, lo so, però il senso di tenere un Gratitude Journal sta nel prendersi ogni giorno del tempo per dare spazio a ciò che di bello c’è nella nostra vita e metterlo su carta.

Quando il giorno del mio 33esimo compleanno ad agosto 2019 una delle mie più care amiche, Katha, mi regalò un quadernino azzurro, pensai che fosse arrivato per me il momento di iniziare a illuminare ciò che di bello caratterizzava la mia vita.

Da allora, ogni giorno, scrivo sul mio Gratitude Journal. Come lo faccio? Verso sera, mi siedo sul divano, apro il mio quaderno (che nel frattempo è un altro, blu di 123 pagine) e scrivo dieci cose per cui sono grata cercando di essere il più specifica possibile e descrivendone quindi il motivo. Questo esercizio non dura molto: all’inizio, quando ancora tendevo a essere un po’ negativa, ci impiegavo però un po’ di più. Adesso in una ventina di minuti completo la lista scrivendo un GRAZIE al fondo della pagina.

A me praticare la gratitudine così ogni giorno aiuta e permette alla fine di ogni giornata di coglierne il lato positivo. Non scrivo solo di ciò che mi accade ma esprimo la mia gratitudine anche per cose che a volte tendevo a dare per scontate: la possibilità di farmi la doccia con l’acqua calda, lo sport, lo scegliere sempre cosa mangiare preparando piatti buoni e salutari e non essere costretta a mangiare sempre la stessa cosa solo con l’obiettivo di colmare la fame, i mezzi di trasporto che mi permettono di muovermi in città ed l’essere in salute e aver accesso a cure mediche di primo ordine nel caso qualcosa si incrinasse in questo senso. Ecco questi sono solo alcuni esempi di cose per cui io ora ho imparato a esprimere la mia gratitudine. La sua pratica inoltre mi ha permesso di coltivare quotidianamente quella che per me è una passione: la scrittura. Mi ha dato la possibilità di migliorare la mia capacità di espressione. Per questo a volte scrivo anche che di essere grata del mio momento quotidiano di gratitudine.

Nel caso vi troviate un po’ giù di corda a livello di umore, io non posso che consigliarvi di ritagliarvi questo spazio quotidiano. Vi permetterà di ricollegarvi con il vostro animo e metterà in prima linea ciò che di bello c’è nella vostra vita non prendendolo per scontato.

Qualora non sappiate che quaderno utilizzare, il mio, ad esempio, è di una marca tedesca, la Leuchtturm1917. Lo trovo molto comodo perché è leggero, ha la copertina di pelle ma flessibile, e lo posso portare con me anche in viaggio. Lo trovate su Amazon a questo link.

La prima pagina del mio Gratitude Journal

Fabio Volo: una gran bella intervista

A me lui piace, sarà che sono donna e per definizione faccio parte del suo pubblico. In questa intervista parla tanto e bene: del non dimenticarsi di se all’interno di una coppia, della positività e della gratitudine. Pensieri vivaci che fanno trasparire Una gran voglia di vivere. Fabio Volo sul canale YouTube di La Repubblica chiacchiera con Giulia Santerini: 38 minuti che volano.

Un bagaglio scoperto al buio

Hai brancolato nel buio

che tu stessa sei stata a importi.

Apaticamente ti sei trascinata

nell’arco delle giornate.

Hai continuato a girare intorno

agli stessi pensieri

sia nella tua mente che ad alta voce.

Ti sei appoggiata a chi ritenevi

più forte di te perché

sorreggesse ogni passo

che non ti sentivi in grado di

compiere da sola.

Hai chiesto aiuto e sei stata

sorpresa dalla disponibilità concessati.

Insieme a chi ha saputo starti vicino hai

imparato a fissarti di nuovo degli obiettivi e hai

scovato la forza.

L’hai persa nuovamente per poi

ritrovarla un numero infinito di volte.

Hai compreso che l’arte di vivere bene il momento

sta tutta nella tua impostazione mentale.

Hai capito di non essere perfetta,

né intoccabile né

tanto meno ottimale e

soprattutto hai realizzato

che va bene così.

Perché tu alla vita non hai smesso di credere,

tu la presa non l’hai mai mollata

anche se molte volte ti è sembrato di farlo.

Ora che hai avuto il coraggio di ritrovarti,

perché nel nasconderti a perderti sei solo tu,

senti che è arrivato il momento di

restituire.

Di ridare indietro quell’appoggio leale,

quell’amicizia sincera,

quell’amore puro e

quella luce chiara che

ti porterai per sempre dietro.

Come un bagaglio a mano in aereo che,

nel caso in cui tu perda

tutto il resto, sai che ti basterà per stare bene.

Perché la vita non finisce solo perché a te

sembra esserne passata la voglia.

Questa è la lezione che il buio ti ha insegnato.

Ora che hai alzato la tapparella,

ti sei riconosciuta nei tuoi occhi riflessi nello specchio

e ti sei sentita finalmente bene.

Allora ne scrivi, nella speranza di

mantenere salde queste emozioni.

Per non smarrirle proprio come quel bagaglio

a mano dal quale sai che non ti separerai.

Di spagnolo, gratitudine e canzoni

Siccome questa settimana, per via delle vacanze di autunno, non avrò la mia consueta lezione di spagnolo del lunedì sera, ho deciso di condividere qui una canzone di Violeta Parra che la mia insegnante Victoria ci ha fatto leggere e ascoltare durante la scorsa lezione. A me ha fatto pensare molto soprattutto riflettendo sull’ultimo mio periodo nel quale la vita mi ha posto di fronte a dure prove di cui sto imparando, giorno per giorno, a esserne grata.

Gracias a la vida

Gracias a la vida, que me ha dado tanto.

me dio dos luceros que cuando los abro

perfecto distingo lo negro del blanco

y en el alto cielo su fondo estrellado

y en las multitudes el hombre que yo amo.

Gracias a la vida, que me ha dado tanto,

me ha dado el oìdo que en todo su ancho

graba noche y dìa, grillos y canarios,

martillos, turbinas, ladridos, chubascos,

y la voz tan tierna de mi bien amado.

Gracias a la vida, que me ha dado tanto,

me ha dado el sonido y el abecedario,

con él las palabras que pienso y declaro:

madre, amigo, hermano y luz alumbrando,

la ruta del alma del que estoy amando.

Gracias a la vida, que me ha dado tanto,

me ha dado la marcha de mis pies cansados;

con ellos anduve ciudades a charcos,

playas y desiertos, montañas y llanos,

y la casa tuya, tu calle y tu patio.

Gracias a la vida, que me ha dado tanto,

me dio el corazón que agita su marco,

cuando miro el fruto del cerebro humano.

cuando miro el bueno tan lejos del malo,

cuando miro el fondo de tus ojos claros.

Gracias a la vida, que me ha dado tanto,

me ha dado la risa y me ha dado el llanto,

así yo distingo dicha de quebranto,

los dos manantiales que forman mi canto.

y el canto de ustedes, que es mi propio canto.

y el canto de todos, que es mi prorio (el mismo) canto.

Lorenzo: luci a… la Porsche Arena

Sul concerto di Jovanotti non mi sento all’altezza di scrivere qui una recensione. Sono solo in grado di affermare di essere grata per aver assistito a questo spettacolo anche se, in realtà, non stavo troppo bene. Ho passato però due ore che mi hanno fatto provare qualcosa che assomigliava un po’ al big bang.

Jovanotti a Stoccarda
Jovanotti canta alla Porsche Arena – 16.06.2018

 

 

Gratitudine

Quando la tua settimana inizia, dopo un weekend all’insegna dell’amicizia vera, incontrando il tuo ortolano greco che, mentre cammini per andare a prendere il treno, ti saluta e sorridendoti ti porge un melograno così regalandotelo…


…non puoi che essere grata delle persone che la vita ti ha donato e che tu hai scelto come compagne di cammino. Risulta così facile e naturale sentirsi ricchi dentro.