Le tre domande dell’imperatore

Molto tempo fa viveva un imperatore che era alla ricerca di una filosofia di vita. Necessitava saggezza per esercitare il suo potere sul suo popolo e su se stesso. Le religioni e le filosofie del suo tempo però non erano per lui consone. Si impegnò così a trovare la sua filosofia nell’esperienza di vita.

Ad un certo punto si rese conto che necessitava solamente le risposte a tre domande fondamentali. Queste risposte gli avrebbero permesso di condurre nel modo in cui lui desiderava. Le tre domande erano:

  1. Quand’è il momento più importante?
  2. Chi è la persona più importante?
  3. Qual è la cosa più importante da fare?

Dopo una lunga ricerca l’imperatore trovó le risposte. Quali credi che fossero? Ti prego di prenderti del tempo per rileggere le domande e pensare alle tue risposte prima di continuare la lettura.

Tutti conosciamo la risposta alla prima domanda ma ce ne dimentichiamo fin troppo spesso. Il momento più importante è adesso. È l’unico tempo di cui disponiamo veramente.

La risposta alla seconda domanda la indovinano solo poche persone. La persona più importante è quella con cui siamo in questo momento. La persona che ti sta accanto. Attenzione: qui potresti essere anche tu. La maggior parte della vita la trascorriamo da soli.

La risposta alla terza domanda dell’imperatore è “prendersi cura”.

Ricapitolando:

  1. Quand’è il momento più importante? Ora.
  2. Chi è la persona più importante? Quella con cui si è insieme adesso.
  3. Qual è la cosa più importante da fare? Prendersi cura.

Testo tradotto e adattato da me e tratto da Ajahn Brahm, Opening the Door of Your Heart. And Other Buddhist Tales of Happiness.

Il percorso alla ricerca della propria saggezza è come un sentiero nella foresta: più cammini e più interessante diventa.

Fai un bel respiro e salta

Il 06 maggio ho fatto una cosa coraggiosa che mai avrei pensato di poter essere in grado di fare. Ho fatto un salto in tandem col paracadute a Rottweil, una cittadina nella Foresta Nera.

Lo avevo regalato a Dominik per il suo quarantesimo compleanno lo scorso anno e io sono saltata insieme a lui per il semplice motivo che volevo evitarmi la preoccupazione a terra di saperlo in aria. Mi sono detta: “Invece di stare giù da sola a preoccuparmi, salto anche io con lui”.

Non nascondo che nei giorni precedenti al salto la mia testa girava in preda all’ansia e alla paura dell’inaspettato. Il giorno prima del salto mi ripetevo che gli istruttori, che sarebbero saltati insieme a noi, sono dei professionisti e sanno fare il loro mestiere. Questo pensiero mi ha tranquillizzata. Inoltre a calmarmi è stato il fatto che sul sito di Sky Dive, l’azienda presso la quale abbiamo prenotato il salto, era scritto nelle FAQ che gli istruttori portano con se due paracadute nello zaino. Se il primo non si apre o ha dei problemi, aprono il secondo.

Arrivato il giorno del salto, gli istruttori ci hanno accolto vicino alla pista dell’aeroporto e ci hanno spiegato come si sarebbe svolto il salto. Io ho fatto coming out dicendo che avevo un po’ di timore e sono subito stata tranquillizzata da Gerd, il proprietario dell’azienda, che sarebbe saltato insieme a Dominik. Il suo modo di fare conversazione mi ha tolto ogni pensiero. Con me sarebbe saltato Karle, un uomo sulla cinquantina con un fare un po’ da orso. Ricordo che mi ha ha fatto un unico sorriso quando gli ho detto: “Io sono italiana ma confido nel fatto che io e te ci capiremo nel momento cruciale”.

Saliti sull’aereo mi sono detta che indietro non sarei più potuta tornare. Mi sono offerta a saltare per prima e durante tutto il volo per arrivare a 3.500 metri d’altitudine sono stata accovacciata accanto al pilota che era così concentrato che emanava una calma contagiosa. Anche osservare come Karle chiudeva gli occhi durante il volo rilassandosi mi ha tranquillizzata.

Raggiunta l’altitudine, quando Karle stava per aprire la porta dell’aereo, ho fatto tesoro della mia pratica quotidiana dello yoga e della meditazione respirando due volte in modo profondo. Mi sono data coraggio e non appena la porta si è aperta sono saltata.

I primi 50 secondi sono a caduta libera, io pensavo avrei urlato fuori la mia anima e invece no, con mia sorpresa, sono stata in silenzio e mi sono goduta quel kick di adrenalina. Karle mi ha poi segnalato che avrebbe aperto il paracadute e che io avrei dovuto fare la posizione della lucertola con le braccia piegate e aperte accanto alle spalle. Con il paracadute aperto, la mia prima frase, nell’ammirare la Foresta Nera dall’alto, è stata: “Wow, grazie!”. In quella frase c’era tutto quello che provavo in quel momento: ero stupita di tanta bellezza e grata di aver avuto questa possibilità.

Una volta atterrati, ho ricevuto un attestato e più volte le congratulazioni da parte di Karle che in quel momento mi ha mostrato più di entusiasmo di quanto mi aspettassi. Quando anche Dominik è atterrato ci siamo dati il cinque e siamo stati contenti di aver condiviso questa esperienza insieme.

A volte per farsi coraggio basta solo ritornare alla base, al respiro, a se stessi. Abbiamo tutti i mezzi per compiere ogni azione ci prefiggiamo basta solamente aver fiducia e fare affidamento nel sistema che ci aiuterà a raggiungere il nostro obiettivo. Questo è l’insegnamento che ho tratto da quest’esperienza così unica.

La concentrazione poco prima di saltare

Lei

Da quando ci siamo trasferiti fuori Stoccarda, in una cittadina nella quale vivono molte famiglie giovani, mi capita spesso di incrociare per strada degli adolescenti. Ecco, osservandoli, la mia sensazione di fiducia nelle nuove generazioni subisce sempre un duro colpo. Alcuni si esprimono in maniera bassa e si comportano fuori dalle righe, attirando l’attenzione non in modo positivo. Lo so, sono adolescenti e bisogna lasciarli fare: col tempo cresceranno e matureranno negli atteggiamenti – mi dico. Poi però è arrivata lei. Una ragazzina di forse 14 o 15 anni anni, di origine africana, dai tratti molto belli e dalla faccia simpatica. Dovrebbe abitare nella mia stessa via.
La vedo il pomeriggio tornare da scuola e uscire più tardi per andare in centro. Spesso è da sola ma alcune volte l’ho vista in compagnia di qualche altra ragazza dall’aspetto gentile. Quando è da sola e cammina verso il centro ascolta la musica con delle cuffie grandi tipo rapper. Cammina cantando e muovendosi un po’ al ritmo della canzone che sente. Ogni tanto mi fa sorridere perché, di punto in bianco, fa una giravolta.
Osservarla mi ricorda quanto sia bella la sensazione di libertà tipica dell’adolescenza. Il fregarsene di quello che possa pensare la gente, forse in modo un po’ arrogante ma di sicuro affascinante.
Questa ragazza è una tipa tutta particolare. Ogni tanto la vedo girare in rollerblade o in skateboard. È sempre assorta nei suoi pensieri e concentrata nella sua direzione. Non so perché, in fondo con lei io non ho mai parlato, però a pelle mi sta simpatica e risolleva l’immagine che ho degli adolescenti tedeschi. Ci sono ancora ragazzi genuini e spensierati: questo mi tranquillizza e mi trasmette fiducia.

Throwback time: eccomi qua in versione adolescente

Un giardino in cerca d’amore

Comprando casa nelle vicinanze di Stoccarda due anni fa, abbiamo ereditato dai proprietari precedenti un giardino d’ingresso. Il primo anno faceva un’impressione un po’ caotica e triste: gridava attenzione. La casa che abbiamo comprato era vuota da qualche tempo, prima che ci entrassimo noi, e il giardino era stato abbandonato a se stesso ed era disperatamente in cerca d’amore.

Nel corso degli ultimi due anni abbiamo tagliato le siepi, tolto le erbacce, piantato spezie e prestato un po’ più di attenzione alle piante che vi crescono durante l’anno. Sono davvero tante ed è incredibile come, in ogni stagione, questo giardino ci regali fiori differenti. I primi a gennaio sono i bucaneve, seguiti poi dalle primule intorno a marzo.

Il mio periodo preferito in assoluto è la primavera inoltrata perché nel giardino iniziano a fiorire i tulipani. Oggi, infatti, sono sbocciati, aprendosi al sole in tutta la loro bellezza e lasciandomi a bocca aperta.

Non so chi tra i proprietari precedenti avesse il pollice verde ma sono grata per il regalo che ci ha fatto piantando tutte queste piante nel nostro giardino di ingresso. Mi ha permesso così di avvicinarmi al giardinaggio, hobby a me prima sconosciuto, e di meravigliarmi delle bellezze che solo la natura sa regalarci.

Alcuni tulipani del nostro giardino

La bellezza sta nelle piccole cose

Quando osserviamo più da vicino, possiamo vedere cose che non abbiamo mai notato prima, come il modo in cui la luce brilla su un albero o il bel percorso di una farfalla. Facendo così possiamo imparare ad amare e apprezzare il mondo e quello che ha da offrire.

C’è bellezza nella semplicità, nell’imperfezione e nell’inaspettato. Accogli il mondo con occhi aperti e con un cuore aperto. Cerca la bellezza che aspetta di essere scovata e apprezza i piccoli dettagli che rendono la vita così meravigliosa.

Alessandra Olanow
Il mondo è pieno di cose belle che aspettano di essere notate.

Come prima cosa sii grato

Quando ti alzi la mattina, pensa che privilegio è essere vivo – respirare, pensare, divertirsi, amare.

Marco Aurelio

Ho tradotto questa citazione di Marco Aurelio per auto-terapia perché da un po’ di tempo ho difficoltà ad alzarmi dal letto la mattina. Mi sento stanca e un po’ spossata. Spero domani mattina di potermene ricordare quando, una volta spenta la sveglia, mi accingerò a incominciare la mia giornata. Non è scontato esserci e come prima cosa desidero esserne grata. E tu?! Fatichi pure tu la mattina a carburare o zampetti fuori dal letto pieno di energia? Nel secondo caso hai tutta la mia stima!

Fai i tuoi compiti

Ogni volta che qualcuno mi chiede un consiglio, io gli dico due cose: non smettere di perseguire i tuoi sogni e fai i tuoi compiti.

Andre Leon Talley

Che altro aggiungere?! Se ti sembra che tu non stia facendo abbastanza per raggiungere i tuoi sogni, adesso è il momento giusto per rimboccarti le maniche. Forza, non è mai tardi per incominciare: impegnati!

Sono la versione di me che scelgo di essere

Questa frase di Sidney Poitier è sulla prima foto della mia galleria fotografica sul cellulare. È diventata per me un motto e una scelta consapevole.

Siamo quello che scegliamo di essere e possiamo ricominciare da capo scegliendo di sentirci in un altro modo in qualsiasi momento. Siccome siamo noi il nostro compagno di viaggio costante perché allora non essere una persona con la quale passeremmo del tempo volentieri?! Io sono dell’idea che non sia mai troppo tardi per iniziare a essere chi veramente desideriamo essere. Non intendo però che sarà un percorso facile, come ogni cosa costa fatica ma se l’alternativa è sentirci male nella nostra pelle allora perché non scegliere diversamente?! Ci vogliono coraggio e determinazione: nessuno può compiere questa scelta al posto nostro ma tutti nel nostro ambiente più vicino ne trarranno vantaggio. Tu, invece, potrai guardarti allo specchio fiero di essere chi veramente sei e non staccando gli occhi dal tuo sguardo, quasi ne fossi catturato.

Cosa aspetti? Sei pronto? Io sì, parto a razzo!

Parto a razzo subito, scegliendo di essere chi sono.

Destino

Presta attenzione ai tuoi pensieri
perchè diventeranno parole.
Presta attenzione alle tue parole
perché diventeranno azioni.
Presta attenzione alle tue azioni
perché diventeranno abitudini.
Presta attenzione alle tue abitudini
perché diventeranno il tuo carattere.
Presta attenzione al tuo carattere
perché diventerà il tuo destino.

Proverbio Cinese

Quando ho letto questo proverbio durante un LinkedIn Learning sulla resilienza ho pensato fosse perfetto per me. Nell’ultimo periodo sto prestando attenzione ai pensieri che mi permetto di considerare. Spesso la nostra mente ci inganna, facendoci pensare e poi credere cose per noi controproduttive. Mi ripeto spesso che non devo credere a tutto ciò che penso ma scegliere con cura i pensieri e le sensazioni a cui prestare la mia attenzione. Il modo in cui interagiamo con i nostri pensieri determina le nostre azioni e queste caratterizzano la nostra strada. Specialmente nei periodi bui questa scelta ponderata ha un importanza fondamentale per spezzare gli schemi mentali negativi coltivando pensieri positivi e costruttivi. Se stai uscendo anche tu da un periodo di difficoltà, prova a prestare attenzione ai tuoi pensieri e vedrai che, concedendoti il tempo e la pazienza necessari, il tuo percorso diventerà meno ripido e inizierai di nuovo a godere della tua vita. In ogni caso ti auguro un buon cammino!