Le tre domande dell’imperatore

Molto tempo fa viveva un imperatore che era alla ricerca di una filosofia di vita. Necessitava saggezza per esercitare il suo potere sul suo popolo e su se stesso. Le religioni e le filosofie del suo tempo però non erano per lui consone. Si impegnò così a trovare la sua filosofia nell’esperienza di vita.

Ad un certo punto si rese conto che necessitava solamente le risposte a tre domande fondamentali. Queste risposte gli avrebbero permesso di condurre nel modo in cui lui desiderava. Le tre domande erano:

  1. Quand’è il momento più importante?
  2. Chi è la persona più importante?
  3. Qual è la cosa più importante da fare?

Dopo una lunga ricerca l’imperatore trovó le risposte. Quali credi che fossero? Ti prego di prenderti del tempo per rileggere le domande e pensare alle tue risposte prima di continuare la lettura.

Tutti conosciamo la risposta alla prima domanda ma ce ne dimentichiamo fin troppo spesso. Il momento più importante è adesso. È l’unico tempo di cui disponiamo veramente.

La risposta alla seconda domanda la indovinano solo poche persone. La persona più importante è quella con cui siamo in questo momento. La persona che ti sta accanto. Attenzione: qui potresti essere anche tu. La maggior parte della vita la trascorriamo da soli.

La risposta alla terza domanda dell’imperatore è “prendersi cura”.

Ricapitolando:

  1. Quand’è il momento più importante? Ora.
  2. Chi è la persona più importante? Quella con cui si è insieme adesso.
  3. Qual è la cosa più importante da fare? Prendersi cura.

Testo tradotto e adattato da me e tratto da Ajahn Brahm, Opening the Door of Your Heart. And Other Buddhist Tales of Happiness.

Il percorso alla ricerca della propria saggezza è come un sentiero nella foresta: più cammini e più interessante diventa.

Una perla sul Naviglio: la cascina Barera di Gaggiano

Lungo il Naviglio di Gaggiano si trova un posto magico. No, non è la fonte della giovinezza ma una cascina particolare gestita da due ragazzi giovani che sono fratelli. A Gaggiano sono conosciutissimi perché, oltre che essere belli dentro e fuori, sono seri e svolgono il loro lavoro in modo competente.

Si tratta della Cascina Barera e i due fratelli che la gestiscono sono Silvia e Matteo Viganó.

Da due anni circa, complice la terza gravidanza di Silvia, hanno ampliato il loro business e hanno aperto uno negozio-spaccio nel quale vendono una varietà di prodotti coltivati e preparati con le risorse che gli offre la terra.

Si possono comprare frutta e verdura fresche e cibi secchi (tra cui diverse varietà di risotto con ingredienti esiccati).

Di seguito vi propongo una bella intervista con Silvia Viganó che ci racconta come è nata e si è sviluppata questa idea.

Ciao Silvia, ti va di raccontarci brevemente l‘idea che sta dietro al nuovo progetto di orto a km zero che offrite tu e la tua famiglia alla cascina Barera?

Silvia: L’idea dell’orto è nata più o meno due anni e mezzo fa, quando sarei dovuta rientrare al mio lavoro d’ufficio dopo la terza gravidanza.
Ho iniziato a pensare di poter fare qualcosa in azienda che potesse rivolgersi a un pubblico e che riavvicinasse le persone ai sapori di un tempo lontano. Dopo due anni mezzo, è bello sentire la gratitudine dei nostri clienti perché hanno ricominciato a vivere la stagionalità. Andando al supermercato è ovviamente più facile imbattersi nelle zucchine a dicembre, venendo da noi, si apprezza solo ciò che la terra ci offre in un determinato periodo.

Quante persone collaborano in tutto con voi in cascina?

Silvia: A gestire questo progetto ci siamo io, mio fratello (Matteo Viganó, ndr) ed Enzo, un amico veramente esperto del settore.

A chi o a cosa non potreste rinunciare?

Silvia: La cosa che sto apprezzando di più è il poter vivere il mio lavoro all’aria aperta. Ovviamente non è sempre facile, in estate fa caldo, ci sono le zanzare e i moscerini. In inverno ci sono i geloni alle dita, però questo senso di libertà è impagabile.

Cosa ti spinge ad alzarti la mattina?

Silvia: Sentire le persone felici e soddisfatte di aver trovato una realtà come la nostra, ci riempie di gioia perché noi cerchiamo sempre di dare il massimo.

Come vi si può raggiungere: a piedi, in macchina, per te?

Silvia: Noi ci troviamo lungo il naviglio, a pochi km da Gaggiano. È possibile raggiungerci in bici o in auto. Inoltre offriamo anche la consegna a domicilio nel paese e nei paesi limitrofi.

Se questa intervista vi è piaciuta, andate a trovare Silvia, Matteo ed Enzo di persona a Gaggiano o prenotate i loro buoni prodotti telefonicamente o tramite le piattaforme social più comuni.

Indirizzo: Cascina Barera, 20083 Gaggiano MI, Italia

instagram: https://instagram.com/cascina_barera_km0?igshid=YmMyMTA2M2Y=

Facebook: https://www.facebook.com/0rtokm0

La vita è più lunga e più bella in campagna:

Before Breakfast Italia: la mia nuova dipendenza

Ebbene sì: da poco ho disdetto il mio abbonamento di Netflix e già ho una nuova dipendenza! No, non è una serie ma è un podcast italiano che è in onda da inizio maggio e che affronta argomenti a me molto affini come la morning routine, l’evitare lo snooze della sveglia, il dormire un numero adeguato di ore e l’importanza di fare networking con costanza.

Il podcast si chiama Before Breakfast Italia ed è condotto da Florencia Di Stefano-Abichain. Esce tutti i giorni lavorativi e le puntate durano meno di dieci minuti. Vi consiglio caldamente il suo ascolto perché è davvero interessante. È disponibile su tutte le piattaforme che offrono podcast. Questo è il link a Spotify.

Before Breakfast Italia – fonte Spotify

Prima di tutto amati

È questo il momento giusto per diventare il tuo migliore amico. Ultimamente la vita pretende tanto da noi, o meglio, troppo. L’incertezza è un peso che dobbiamo portare sulle nostre spalle aspettando che ci dia tregua. Per questo motivo io spero che questo sia l’anno in cui ti impegnerai a diventare il tuo alleato, a conoscere la profondità della tua resilienza, a dirti cose gentili e a essere tu quella persona capace di tirarti su di morale. Così sì che la vita diventerà più leggera perché sarai tu a riprenderne le redini. Spero inoltre che tu non ti impegnerai a fare altro che non sia prenderti cura di te stesso. Mi auguro imparerai ad amare le parti del tuo carattere che risultano difficili da apprezzare. Spero che la tua voce interiore sia compassionevole e che sarai in grado di ascoltarti anche in mezzo al rumore del mondo. Confido che sarai capace di gestire qualsiasi cosa perché questa volta conterai su te stesso. Impegnati a raggiungere tutto ciò e mettilo in cima alla lista delle tue priorità. La relazione che hai con te stesso è per sempre. Sii il tuo più grande campione e impara ad accettare ciò che ti è stato insegnato a non amare. Sii il terreno soffice dove atterrare in un mondo duro. Ne vale la pena. Tu ne vali la pena perché combattere per l’amore che provi verso te stesso appaga sempre.

di Jamie Varon, tradotto da Angela Fradegradi
Sii il fiore più bello del tuo giardino.

Per le stelle

Ascolto molto volentieri la canzone della cantante tedesca Dota Kehr ‘Für die Sterne’, Per le stelle. L’ho scoperta per caso su Spotify e mi è piaciuta subito molto perché ha un bel testo e io ho un debole per le canzoni con questa caratteristica. Il testo secondo me dovrebbe essere preso a manifesto da ognuno di noi perchè abbiamo tutti il diritto di esistere e goderci la vita semplicemente per noi stessi, non per compiacere qualcuno.

Sapete già cosa sta per seguire, vero?! La sua traduzione in italiano e il suo video, esatto! Buona lettura e buon ascolto!

Per le stelle
Dota Kehr

Conosco un ragazzo così strano e saggio
a volte è completamente assorto e silenzioso per ore
poi invece selvaggio e poco contenuto
come se fosse posseduto da forze della natura
Dice

Non sono qui per impegnarmi
Sono qui per ardere
Sono qui per fiorire
Non sono qui per piacerti
Non sono qui per piacerti

Mi ricordo bene come ci incontrammo
Il cielo era blu
Io avevo dormito male
Lui mi sedeva di fronte su un treno regionale
e raccontava cose che prima mi erano indifferenti
Dice

Non sono qui per impegnarmi
Sono qui per ardere
Sono qui per fiorire
Non sono qui per piacerti
Non sono qui per piacerti

No, io sono qui per le stelle
E sono qui molto volentieri
E sono qui perché imparo
Non sono qui per piacerti
Non sono qui per piacerti

Lo vedo spesso in posti diversi
E tanto spesso ancora ascolto le sue parole
Dice

Non sono qui per impegnarmi
Sono qui per ardere
Sono qui per fiorire
Non sono qui per piacerti
Non sono qui per il bilancio
Sono qui per lo splendore
Sono qui per il ballo
Non sono qui per piacerti
Non sono qui per piacerti

No, io sono qui per le stelle
E sono qui molto volentieri
E sono qui perché imparo
Non sono qui per piacerti
Non sono qui per piacerti

Un detto tibetano sull’insoddisfazione

Ho ascoltato oggi questo detto tibetano a Il Volo del mattino di Radio Deejay recitato da Lama Michel Rinpoche. Ho trovato le sue parole davvero illuminanti: dovrei appendermele a vista.

Pensando di fare, pensando di fare: sono passati 20 anni.

Non sono riuscito, non sono riuscito: sono passati 20 anni.

Ah perché non ho fatto, ah perché non ho fatto: sono passati 20 anni.

Così sono passati 60 anni. Questa è la biografia di una vita vuota.

Se c’è qualcosa che riteniamo che sia importante nella nostra vita dobbiamo farla oggi, senza scuse.

Detto tibetano

Ecco la registrazione completa di Lama Michel che Fabio Volo ha condiviso questa mattina.

Lama Michel Rinpoche, fonte Ngalso.org

Visualization board

Una tecnica molto utile che ho appreso leggendo il libro The Miracle Morning di Hal Elrod è quella di visualizzare i propri obiettivi mettendoli su carta. Lo si fa creando una cosiddetta visualization board.

Per creare una visualization board si prende un foglio di carta o un cartoncino, di dimensioni a piacere, e si scrivono gli ambiti su cui si intende lavorare per poi andare nello specifico annotando i propri obiettivi. I più creativi possono aggiungere slogan o immagini che aiutano a rendere meglio il concetto e l’obiettivo a esso collegato. Una volta creata la propria visualization board la si appende o la si posiziona in modo da averla sempre bene in vista.

Io uso questa tecnica specialmente quando ho in testa tante cose che vorrei migliorare per sentirmi più soddisfatta. Creando una visualization board, riordino i pensieri e li divido in categorie esternando su carta quello che intendo raggiungere come obiettivo. Guardare la mia visualization board di tanto in tanto mi sprona a rimanere concentrata e a misurare i miei progressi perché quando si visualizza una cosa questa diventa più tangibile e quindi più raggiungibile.

Il titolo della mia visualization board

Ikigai – quello per cui vale la pena vivere

Siccome nell’ultimo periodo avevo un po’ perso la bussola, per esprimerlo come farebbe mia mamma, ho iniziato ad ascoltare in cerca di ispirazione l’audiolibro di Il metodo Ikigai di Héctor Garcia e Francesc Miralles. Questo libro racconta i segreti giapponesi per vivere una vita lunga e felice. I giapponesi sono uno dei popoli più longevi della terra e gli autori di Ikigai presentano i risultati di interviste a ultra-novantenni a cui è stato chiesto di raccontare le proprie abitudini e di spiegare il senso della vita. Perché per vivere a lungo in modo felice bisogna darglielo un senso alla propria vita. Nel libro si racconta che i principi della felicità consistano nell’avere qualcosa da fare, qualcosa da amare e qualcosa in cui sperare. Ecco io lo trovo un proposito tanto semplice quanto illuminante che intendo applicare in ogni fase della mia vita in modo da tenermela bella stretta la mia bussola.

Ikigai

Felicità

Vuoi essere o sembrare felice?

Non prestare attenzione

quando il mondo ti dice quello che devi fare

per essere felice.

Sii sincero con te stesso e

cerca di capire quello che vuoi veramente.

Haemin Sunim

Quando brilli tu?

C’è una canzone tedesca che nell’ultimo periodo mi gira spesso nella testa. Si chiama ‘Wann strahlst du?’ che in italiano significa ‘Quando brilli tu?’. Mi piace molto ascoltarla perché pone l’accento sul fatto che nella vita per brillare bisogna farsi trasportare dalla meraviglia delle piccole cose e avere il coraggio di nominarle andando magari in controtendenza.

Quando brilli tu?

di Jacques Palminger & Erobique

Amo i sognatori, gli spiriti iniziatori
che riconoscono ovunque i semi
che non prendono troppo sul serio i fallimenti
e nominano sempre il buono
non quelli che conoscono il futuro a memoria
e che guardano all’entusiasmo come ingenuità
e che ti riempiono le orecchie
con le loro vecchie paure impacchettate da consigli

Io devo alla vita la luce nei miei occhi
quando brilli tu?
Io devo alla vita la luce nei miei occhi
quando brilli tu?

Io amo quelli che provano una trovata
che beffano l’esperienza
che serpeggiano illesi tra gli insuccessi
e i cui occhi brillano quando pongono una domanda
Non quelli che pensano che tanto non ne vale la pena
che hanno sempre saputo tutto
e dicono: “Perché? Tanto non fa differenza”
e seppelliscono la loro curiosità con l’esperienza

Io devo alla vita la luce nei miei occhi
quando brilli tu?
Io devo alla vita la luce nei miei occhi
quando brilli tu?

Io amo quelli che riescono a stupirsi
del fiore tra gli scarti
che vivono meglio adesso che domani
che sanno andare fuori ritmo
Non quelli che nel forse e nel prima o poi
seppelliscono tutte le energie
e si sono imbalsamati nel grigio
della malinconia.

Io devo alla vita la luce nei miei occhi
quando brilli tu?
Io devo alla vita la luce nei miei occhi
quando brilli tu?
quando brilli tu?
quando brilli tu?