Fai un bel respiro e salta
Il 06 maggio ho fatto una cosa coraggiosa che mai avrei pensato di poter essere in grado di fare. Ho fatto un salto in tandem col paracadute a Rottweil, una cittadina nella Foresta Nera.
Lo avevo regalato a Dominik per il suo quarantesimo compleanno lo scorso anno e io sono saltata insieme a lui per il semplice motivo che volevo evitarmi la preoccupazione a terra di saperlo in aria. Mi sono detta: “Invece di stare giù da sola a preoccuparmi, salto anche io con lui”.
Non nascondo che nei giorni precedenti al salto la mia testa girava in preda all’ansia e alla paura dell’inaspettato. Il giorno prima del salto mi ripetevo che gli istruttori, che sarebbero saltati insieme a noi, sono dei professionisti e sanno fare il loro mestiere. Questo pensiero mi ha tranquillizzata. Inoltre a calmarmi è stato il fatto che sul sito di Sky Dive, l’azienda presso la quale abbiamo prenotato il salto, era scritto nelle FAQ che gli istruttori portano con se due paracadute nello zaino. Se il primo non si apre o ha dei problemi, aprono il secondo.
Arrivato il giorno del salto, gli istruttori ci hanno accolto vicino alla pista dell’aeroporto e ci hanno spiegato come si sarebbe svolto il salto. Io ho fatto coming out dicendo che avevo un po’ di timore e sono subito stata tranquillizzata da Gerd, il proprietario dell’azienda, che sarebbe saltato insieme a Dominik. Il suo modo di fare conversazione mi ha tolto ogni pensiero. Con me sarebbe saltato Karle, un uomo sulla cinquantina con un fare un po’ da orso. Ricordo che mi ha ha fatto un unico sorriso quando gli ho detto: “Io sono italiana ma confido nel fatto che io e te ci capiremo nel momento cruciale”.
Saliti sull’aereo mi sono detta che indietro non sarei più potuta tornare. Mi sono offerta a saltare per prima e durante tutto il volo per arrivare a 3.500 metri d’altitudine sono stata accovacciata accanto al pilota che era così concentrato che emanava una calma contagiosa. Anche osservare come Karle chiudeva gli occhi durante il volo rilassandosi mi ha tranquillizzata.
Raggiunta l’altitudine, quando Karle stava per aprire la porta dell’aereo, ho fatto tesoro della mia pratica quotidiana dello yoga e della meditazione respirando due volte in modo profondo. Mi sono data coraggio e non appena la porta si è aperta sono saltata.
I primi 50 secondi sono a caduta libera, io pensavo avrei urlato fuori la mia anima e invece no, con mia sorpresa, sono stata in silenzio e mi sono goduta quel kick di adrenalina. Karle mi ha poi segnalato che avrebbe aperto il paracadute e che io avrei dovuto fare la posizione della lucertola con le braccia piegate e aperte accanto alle spalle. Con il paracadute aperto, la mia prima frase, nell’ammirare la Foresta Nera dall’alto, è stata: “Wow, grazie!”. In quella frase c’era tutto quello che provavo in quel momento: ero stupita di tanta bellezza e grata di aver avuto questa possibilità.
Una volta atterrati, ho ricevuto un attestato e più volte le congratulazioni da parte di Karle che in quel momento mi ha mostrato più di entusiasmo di quanto mi aspettassi. Quando anche Dominik è atterrato ci siamo dati il cinque e siamo stati contenti di aver condiviso questa esperienza insieme.
A volte per farsi coraggio basta solo ritornare alla base, al respiro, a se stessi. Abbiamo tutti i mezzi per compiere ogni azione ci prefiggiamo basta solamente aver fiducia e fare affidamento nel sistema che ci aiuterà a raggiungere il nostro obiettivo. Questo è l’insegnamento che ho tratto da quest’esperienza così unica.