Sei abbastanza

Sii la fonte fondamentale di supporto di cui hai bisogno.

Tamara Levitt

Mercoledì sera, durante la mia quotidiana sessione di meditazione con la app Calm, l’insegnante Tamara Levitt ha pronunciato questa frase. Io sono stata subito catturata dal suo significato. Venivo da una settimana tosta, nella quale in famiglia tutti siamo stati colpiti da un virus gastrointestinale. Ero scarica, avevo mal di schiena ma quella frase mi ha subito riportata nel qui e ora.

Mi sono accorta di non aver bisogno di altro che della mia compassione, che avevo tutto il necessario per riprendermi e ricaricarmi. Ho iniziato a notare quanto il mio respiro si facesse più profondo e la tensione nella schiena diventasse più leggera.

Di me, ho soltanto bisogno di me. Di trattarmi con gentilezza e di credere nelle mie risorse. Sono io a potermi dare lo slancio per ripartire, sempre io a costruire una base solida di fiducia in me stessa.

Ogni tanto, presi come siamo dalla vita, ci dimentichiamo che abbiamo tutti i mezzi per viverla bene.

My happy meditation spot

I have an unquiet mind, and in the past, it was hard for me to wind down in the evening and relax my thoughts. This led to many difficulties when trying to fall asleep.

One technique that helped me out tackle this problem is meditation. In 2015 I downloaded the app Calm and began practicing with discipline. Most days I sit on my meditation cushion and focus on my breath.

I use Calm in English and let meditation teachers like Tamara Levitt, Jay Shetty and Jeff Warren guide my practice. My sleep quality has improved significantly. I don’t have any racing thoughts keeping my mind busy when I lie in bed to fall asleep.

In Stuttgart I had a happy meditation spot in our small flat: it was in our bedroom, directly in front of the French door with a view of the city’s television tower. Since we moved to Weil der Stadt I have been searching for a new happy meditation spot in our new house. A few weeks ago, I found it: it is in our living room, also in front of the French door, that we keep open in summer so that, in the evening, I can hear the crickets in the garden. I love it, and it really calms down my unquiet mind.

If you are interested in giving meditation a try, just reach out to me. I have 30-day guest passes for Calm Premium.

MBSR: come la meditazione e lo yoga aiutano la psiche

Sto ascoltando l’audiolibro ,Coming to our senses’ di Jon Kabat-Zinn, il padre della Mindful-based Stress Reduction Therapy (MBSR). Lo trovo estremamente interessante perché sottolinea l’importanza della meditazione e della pratica dello yoga per diminuire il peso di problemi mentali legati allo stress. Di questa convinzione sono anch’io perché l’ho sperimentato sulla mia pelle.

Nel 2013 le mie due coinquiline mi misero la pulce nell’orecchio dicendomi che la meditazione avrebbe avuto un grande effetto calmante sulla mia mente irrequieta. Siccome io di natura sono diffidente, ci sono voluti due anni prima che mi avvicinassi a questa pratica. Lessi un articolo sulla app di meditazione Calm, mi iscrissi e iniziai a praticare. Dieci minuti al giorno che hanno subito fatto per me la differenza. Mi appassionai così tanto che iniziai a frequentare a Stoccarda un centro di meditazione gestito da una suora buddista. Partecipai a qualche lezione con lei ma poi dovetti smettere perché trovai un lavoro distante e non ebbi più il tempo per andare a lezione di persona. La app però non l’abbandonai.

Pratico la meditazione con grande disciplina. Ogni sera mi siedo sul mio cuscino, chiudo gli occhi e mi lascio guidare prestando attenzione al mio respiro.

Con la stessa assiduità ho imparato a integrare nella mia routine lo yoga che, con le sue figure, mi permette di concentrarmi sul mio corpo e sul mio respiro senza pensare ad altro. Ogni mattina srotolo il mio tappetino e con un’altra app, che si chiama alo moves, mi esercito. L’ho fatto anche in gravidanza, fino al giorno in cui mi si sono rotte le acque, perché era per me fondamentale mantenere un equilibrio interiore in una fase così delicata. Non ho sofferto di alcuno sbalzo di umore ad esempio.

Oggi sono una persona molto più consapevole, saranno anche i quasi 39 anni e l’esperienza di vita accumulata, ma io credo che un ruolo importante nel mio equilibrio lo giochino proprio la meditazione e lo yoga. Consiglio quindi vivamente a chi si trovi in una fase particolare della vita, nella quale il peso psichico dello stress sembra essere insormontabile, di provare ad avvicinarsi a queste due discipline e ad approfondire il tema della consapevolezza e dell’introspezione. A me hanno salvato la vita.

Il mio tappetino e il mio cuscino da meditazione

La mia religione

Questa è in parole povere la mia religione. Non c’è bisogno di templi e non c‘è bisogno di una filosofia complicata. La nostra mente e il nostro cuore sono il tempio; la filosofia è la gentilezza.

Dalai Lama

Oggi sulla mia app di meditazione Calm Tamara Levitt mi ha portato con questa frase a riflettere su quanto il motore della gentilezza sia in grado di muovere energie positive.

Io, per esempio, quando cammino per le strade della mia città e incontro qualcuno che non è assorto nei suoi pensieri e i nostri sguardi si incrociano, ho l’abitudine di salutare la persona con un sorriso cordiale. È una cosa che si usa fare qui in Germania e io l’ho subito fatta mia. La maggior parte delle volte le persone corrispondono il mio saluto illuminandosi nel viso. È per me un modo per dire: „Io ti vedo e ti porto rispetto salutandoti“.

Ho smesso di seguire un credo religioso ormai da diversi anni ma sono convinta che in ognuno di noi risieda il bene e che la vita non si stancherà mai di farcelo portare in superficie. Tutti noi possiamo irradiare la terra della nostra luce essendo gentili col prossimo: non costa nulla, fa bene al nostro cuore e a quello altrui.

Camminando per la mia città io saluto le persone con un sorriso gentile

Stai nel presente

Quando è stata l’ultima volta che hai guidato la tua macchina, sei andato in bicicletta o hai preso un treno in silenzio? Quando è stata l’ultima volta che eri totalmente immerso nell’attività che stavi svolgendo senza distrazioni? Puoi provare a essere un po’ più presente nel momento? Chissà cosa ci troverai.

Jay Shetty

Essere nel presente: una capacità che io cerco sempre di più di fare mia. Nonostante i miei tentativi però mi ritrovo proiettata o verso il passato o verso il futuro. La pratica della consapevolezza è un processo continuo: si ha sempre qualcosa da imparare. Essere presente nel momento attuale è il più grande regalo che ci possiamo fare perché ci permette di vivere la nostra realtà a pieno.

La frase originale di Jay Shetty nella app di Calm

Ziehe deine Uhr aus

Diese Woche habe ich es zwei Male bewusst gemacht. Wir waren am Mittwoch mit einem Freund verabredet, der auf Dominica lebt, und am Donnerstag in Stuttgart bei einem Konzert. 

Ich kam nach Hause, habe mich kurz umgezogen, um dann loszugehen, und ich habe mich entschieden, meine Uhr nicht zu tragen. Meine Intention war, mich in der Zeit zu verlieren und den Moment zu genießen. Das hat richtig gut funktioniert.

Ich hatte keine Ahnung, wie spät es war und habe mich auch nicht von der Uhrzeit beeinflussen lassen. Ich habe mich auf die Gespräche und die Musik konzentriert und auf meinen Körper geachtet. Ich habe einfach gefühlt, wann ich müde war, und habe mich dann verabschiedet.

Die Zeit ist ja eine Erfindung der Menschheit und sie kann uns manchmal unsere Aufmerksamkeit stehlen. Deswegen finde ich es wichtig, sich manchmal davon zu trennen und das Leben im hier und jetzt zu genießen.

In der Vergangenheit habe ich keine Uhr getragen. Ich bin beidhändig und wusste nicht genau an welchem Handgelenk ich sie tragen sollte, weil sie, gefühlt, mich immer gestört hat. Ein russisches Mädchen sagte mir damals, dass Leute, die keine Uhr tragen, glückliche Menschen sind. Ich glaube wirklich, dass da was dran ist.

Der Moment ist Freiheit – Calm Daily Trip

Esserci

Se qualcosa dovesse accadermi, voglio essere presente.

Albert Camus

Essere presente con me stessa è un’arte che non sempre ho posseduto e su cui mi sto concentrando particolarmente da un anno a questa parte. Mi permette di mantenere il mio equilibrio e di avere un legame più costruttivo con me stessa.

Inizio le mie giornate chiedendomi innanzitutto come sto e adattando le mie attività di conseguenza rispettando ciò che mi sono prefissata ma modificandone il carico o il momento durante la giornata nel quale lo svolgo.

In passato tendevo ad alternare periodi in cui forzavo troppo la corda a periodi nei quali mi lasciavo andare e questo perché non ero connessa con la mia anima e con il mio spirito.

Essere presente con me stessa è per me diventato ora di cruciale importanza. Non fare accadere la vita ma esserne parte attiva, avendo una narrativa positiva con me stessa, mi aiuta a sentirmi meglio. Ho imparato a priorizzare alcune attività che so che mi fanno bene ma anche a spostarle nell’arco della giornata se non mi sento nella condizione giusta per svolgerle quando le avevo prefissate.

Il tutto senza sensi di colpa perché sono consapevole che non c’è altro giudice a giudicarmi che io stessa. Allora perché non volersi bene da subito e non vivere a pieno il proprio viaggio?!

Be grateful for your body

During the last period, in my daily gratitude practice, I’m reflecting a lot about how grateful I am for my functioning body.

We only tend to notice how good our body worked when something is wrong with it and we get, for example, injured or sick. Furthermore we are always too negative about our body shape and we wish we were thinner or fitter.

What we forget is that our body hosts us and gives us the possibility to do and reach whatever we want. We can walk, spring, drive, carry heavy things and exercise. Its health is not something we should take for granted.

So be grateful for your body, honor it and be gentle with it: after all it gives your mind a place to be without setting any condition.

Our body gives us its unconditionate presence.

Scegliere in modo consapevole

Dalla pratica della consapevolezza ho imparato che fare qualcosa che non ci fa sentire bene, se scelto consapevolmente e praticato in modo controllato, può portare a un risultato positivo.

Io da un po’ di tempo fatico a concedermi del riposo senza sentirmi in colpa di non usare il mio tempo in modo più produttivo. Nell’impormelo mi ricordo che anche io ho diritto al dolce far niente per riprendere fiato e a funzionare in modo normale. Il problema però è proprio questo: quando mi concedo del riposo mi risulta difficile ricominciare a funzionare in modo normale. È come se mi arrugginissi.

Ieri pomeriggio, complice la giornata festiva, ci ho riprovato: mi sono sdraiata sul divano e ho guardato due film su Netflix. Il risultato?! Misto: ho avuto inizialmente dei sensi di colpa che sono poi scomparsi quando mi sono ripetuta che la mia scelta di riposare era consapevole. Addirittura nel mezzo del secondo film è cresciuta la mia motivazione nell’intraprendere un altro tipo di attività meno passiva una volta finito di guardarlo. Mi sono ritrovata così a funzionare in modo normale senza quella sensazione di essere arrugginita.

Scegliere in modo consapevole ci porta a sentirci in pace con noi stessi anche quando ci concediamo qualcosa di insolito perché quello che compiamo è frutto di una decisione ponderata che saremo in grado di motivare anche davanti al giudice più severo che esiste: la nostra coscienza.

Una frase di Eckhart Tolle condivisa da Calm su cui rifletto

I’m enough and I do enough

It is very difficult for me to say to myself this sentence and to truly believe in the message it carries.

All began when I was 13 and I passed the final exam of the middle school with an A-. After I was informed about the result, I remember that I went happily home and told my father about it. His reply changed the way I started seeing myself and my achievements, he told me: “And why didn’t you get A+?”. I got upset about him not being proud of me and my result and started doubting about my means.

I know probably he didn’t mean it as I interpreted it and just wanted me to do always my best but this question brought me to think my performance were not enough.

“It is always possible to do more”, a dear friend once told me but to accept and be happy with what you achieved through your hard work is one of the real secrets of life.

I’m enough and I do enough, I’m committed to my life and try everyday to do my best for me and for the people I care about, some days with better results than others.

We have to be gentle to ourselves: we are all human beings and perfection isn’t one of our characteristics by default.

A gentle reminder in the Calm App