Questa è la frase che mi è rimasta più impressa leggendo il libro Conversaciones con mi gata di Eduardo Jáuregui. Ho impiegato tre anni prima di motivarmi a prenderlo in mano, un po’ spaventata perché era per me il primo libro in lingua spagnola. Ursel infatti me lo aveva regalato nel 2017 ma è stato solo lo scorso gennaio che mi sono buttata a leggerlo e, nota positiva, l’ho addirittura capito.
Eduardo Jáuregui, oltre a essere uno scrittore, è prima di tutto uno psicologo esperto in psicologia positiva. In Conversaciones con mi gata racconta la storia di Sara, quarantenne in piena crisi, e Sibila, gatta saggia e soprattutto parlante (almeno nella testa di Sara). È Sibila a pronciare la frase “Quando cammini, cammina” cercando di far comprendere a Sara l’importanza di essere presente nel momento perché questo è tutto ció che davvero conta.
Quante volte mi sono trovata a rivolgere i miei pensieri o al passato o al futuro dimenticandomi di godermi il momento attuale, arrivando addirittura a guastarmelo.
In tedesco c’è una parola con cui fino a poco tempo fa io proprio non riuscivo a identificarmi: Genießer. Questa deriva dal verbo genießen che significa ‘godersi o apprezzare‘. Io addirittura per giustificarmi, quando mi ingozzavo per finire in fretta il mio piatto e qualcuno mi guardava strano, dicevo: “Ich bin kein Genießer”, non sono una persona che apprezza. A rifletterci bene, questa è una cosa terribile.
Per molto tempo ho fatto tutto di fretta: camminavo in fretta, mangiavo in fretta, parlavo di fretta… poi ho scoperto la meditazione, lo yoga e il pilates e ho frenato il tempo. Queste discipline mi hanno insegnato infatti l’importanza del presente, del respiro e del movimento consapevole. Grazie al cielo, mi sento di aggiungere.
Si dice che a riconoscere e ad ammettere un difetto si sia a metà percorso. Lo sforzo più grande peró, lo sappiamo tutti, sta nel cambiare le proprie abitudini, nel prestare attenzione ai propri comportamenti, rifletterci e correggerli.
Ecco perché della frase di Sibila io ho incominciato a farne un motto: me la ripeto quando mi accorgo di non esserci, educandomi a concentrarmi su quello che sto svolgendo, avendo fiducia nel processo e godendo di ció che mi sta regalando.
In realtà lo faccio anche un po’ perché non vorrei giungere al termine della mia vita rimproverandomi di non essermela goduta. Perché, come scrive un’altra autrice che a me piace molto, Gretchen Rubin, ‘gli anni sono corti ma i giorni sono lunghi‘ e adesso è sempre il momento migliore per iniziare.
Constatato ciò, ora vado a camminare camminando sul sentiero della mia vita. E tu, che aspetti?!
