Primi passi nella giusta direzione

In un documento rivolto ai sostenitori della Christoffel Blindenmission (CBM) il direttore tedesco, Rainer Brockhaus, scrive a proposito del vertice ONU del 25 settembre spiegando chiaramente l’opinione della sua organizzazione.

Le Nazioni Unite si sono riunite in quella data a New York per consultarsi sul tema degli obiettivi di sviluppo, che dovranno essere fissati a partire dal 2015, al fine di combattere la povertà. In questo contesto si è deciso anche per obiettivi di sviluppo inclusivi.

Ciò rappresenta un grande passo avanti perchè fino ad ora le persone disabili non erano state considerate negli obiettivi di sviluppo. I disabili rappresentano un settimo della popolazione mondiale, circa un miliardo di persone. L’80% vive in paesi in via di sviluppo. La loro non considerazione finora ha avuto conseguenze fatali: la maggior parte delle persone disabili vive in condizioni di grande povertà. Essere poveri e disabili in questo tipo di paesi significa vivere una situazione fatale.

La Christoffel Blindenmission con la sua campagna “Ferma il circolo della povertà e della disabilità” ha promosso l’inclusione delle persone disabili negli obiettivi di sviluppo globali. Il governo federale tedesco ha appoggiato la causa dell’ONG e si è imposto durante il vertice delle Nazioni Unite per una politica di sviluppo inclusiva.

Nei prossimi due anni gli obiettivi verrano definiti in dettaglio e CBM afferma, attraverso le parole di Brockhaus, di essere soddisfatta del risultato raggiunto. Ritiene però che il documento finale siglato non sia del tutto chiaro: non tratta infatti delle modalità di misurazione degli obiettivi di sviluppo inclusivi. Questo è un punto fondamentale per permettere di verificare l’applicazione vera e propria di provvedimenti volti a perseguire tali obiettivi.

C’è ancora molto da fare. La Christoffel Blindenmission continuerà a seguire da vicino il processo e a sostenere gli obiettivi di sviluppo inclusivi sia a livello nazionale che internazionale rimanendo a disposizione come partner in questo senso. Nei suoi progetti la CBM aiuta le persone disabili sotto diversi punti di vista sia in modo individuale, fornendo ad esempio medicinali, sia in modo sociale, creando un ambiente privo di barriere.

I nuovi obiettivi hanno tutto il potenziale per cambiare le pratiche di sviluppo politico a livello mondiale. Rivolgere lo sguardo alle persone disabili permette di fermare il circolo della povertà e della disabilità e di garantire un futuro migliore!

Fonte http://www.cbm.de
Fonte http://www.cbm.de

CBM und Millenniumsentwicklungsziele

Die Millenniumsentwicklungsziele, die im 2000 gesetzt wurden.
Die Millenniumsentwicklungsziele, die im 2000 gesetzt wurden.

Bei den Millenniumsenticklungszielen (Millennium Development Goals – MDG) handelt es sich um acht Entwicklungsziele, die im Jahr 2000 von den Vereinten Nationen (UN)  mit dem Ziel verabschiedet wurden, die weltweitende Armut bis 2015 zu halbieren.

Es ist allerdings bereits jetzt erkennbar, dass diese Ziele nicht in ihrem geplanten Umfang bis 2015 erreicht werden können. Deshalb findet ein Folgeprozess statt um auf die alten und neuen globalen Probleme zu reagieren. Die Entwicklungszielen, um die es dann geht, werden ‘post-MDG‘ genannt.

Wie die globalen Entwicklungsziele ab 2015 aussehen können, darüber beraten die 189 UN-Mitgliedstaaten bei einem Gipfeltreffen am 25. September 2013 in New York.

Die Christoffel-Blindenmission (CBM) engagiert sich natürlich dafür. In Entwicklungsländer leben 82 Prozent der behinderten Menschen unterhalb der Armutsgrenze. Die CBM vertritt die Ansicht, dass sich die MDG nur umsetzen lassen, wenn Menschen mit Behinderungen zukünftig berücksichtigt werden. Um dieses Ziel zu erreichen, hat die CBM eine Kampagne gestartet. Sie möchte mithilfe der Bevölkerung die deutsche Bundesregierung überzeugen, sich bei dem UN-Treffen dafür einzusetzen, dass behinderte Menschen in den künftigen MDG berücksichtigt werden.

Die CBM hat ein Positionspapier zu den MDG nach 2015 veröffentlicht, in dem ihre Forderungen detailliert aufgeführt sind. Dazu gehören die folgenden Punkten:

  • Das Rahmenwerk muss inklusiv für Menschen mit Behinderungen und konform mit der UN-Konvention über die Rechte von Menschen mit Behinderungen (UN-CRPD) sein.
  • Gleichheit und Nichtdiskriminierung müssen als Schwerpunkte verankert werden.
  • Alle Ziele sollten inklusiv gestaltet sein mit spezifischen Indikatoren fuer Menschen mit Behinderungen.

Bisher hat sich die Bundesregierung noch nicht festgelegt, wie die künftigen MDG aussehen sollen: die CBM möchte dies mit ihrer Kampagne ändern!

CBM e Millennium Development Goals

I Millennium Development Goals fissati dall'ONU nel 2000
I Millennium Development Goals fissati dall’ONU nel 2000

Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals – MDG) sono otto punti di sviluppo fissati nel 2000 dalle Nazioni Unite (ONU) con l’intento di dimezzare la povertà mondiale entro il 2015.

Purtroppo è già chiaro che non sarà possibile raggiungere questi obiettivi entro il 2015. Perciò si sta attualmente lavorando a un processo che permetta di reagire sia alle difficoltà note che ai nuovi problemi globali sorti negli ultimi anni. Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio che saranno quindi fissati verranno denominati ‘post-MDG‘.

I 189 stati membri dell’ONU definiranno i nuovi obiettivi da perseguire a partire dal 2015 durante il vertice del 25 settembre 2013 a New York.

Anche la Christoffel-Blindenmission (CBM) si sta attivando in questo senso. Nei paesi in via di sviluppo vive l’82% delle persone disabili sotto la soglia di povertà. La CBM è dell’opinione che i nuovi Millennium Development Goals debbano tenere conto delle persone disabili. Per fare ciò ha indetto una campagna. L’obiettivo è convicere, con l’aiuto della popolazione, il governo federale tedesco ad appoggiare questo tipo di questione durante il vertice ONU e permettere così che le persone disabili vengano considerate nei prossimi MDG.

La CBM ha pubblicato un rapporto ufficiale sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio nel quale descrive le proprie richieste in modo dettagliato. Tra queste si denotano i seguenti punti:

  • Le attività intraprese per raggiungere gli obiettivi devono considerare le persone disabili ed essere conformi con la convenzione ONU per i diritti dei disabili (UN-CRPD).
  • L’uguaglianza e la non discriminazione devono essere fissate come punti chiave e considerate in agenda singolarmente.
  • Tutti gli obiettivi devono essere fissati includendo indicatori relativi alle persone disabili.

Il governo federale tedesco non ha ancora comunicato la sua posizione ufficiale a tal riguardo, la CBM intende però perseguire fermamente il suo intento di adattare i Millennium Development Goals alle necessità delle persone disabili

Because I am a girl

Tutti i bambini devono poter crescere in modo sano, aver diritto a un’educazione senza violenza, poter essere istruiti ed essere protetti dallo sfruttamento: così sta scritto nella Convenzione per i diritti dei bambini dell’ONU. Spesso però per le bambine non è così!

Particolarmente in Africa, Asia e America Latina l’uguaglianza non è scontata. Molte bambine non possono frequentare regolarmente la scuola perchè devono fare i mestieri, prendersi cura dei fratelli e delle sorelle oppure aiutare la propria madre nei campi. Il diploma diventa quindi l’eccezione. Se sono malate spesso non ricevono cure. Inoltre sono spesso vittime di matrimoni combinati e diventano mamme in età ancora adolescenziale. Nel peggiore dei casi non vengono neanche registrate all’anagrafe e diventano quindi più facilmente vittime di violenza fisica e psicologica, sfruttamento e traffico di persone.

Le ragazze però, se aiutate, potrebbero rappresentare il ‘motore’ della società. Supportando il loro sviluppo migliora di gran lunga la situazione economica della loro famiglia, della loro comunità e non per ultima della loro nazione. Questo viene dimostrato sia dall’esperienza di Plan che dagli studi dell’ONU e della Banca Mondiale.

Ogni anno in più passato fra i banchi di scuola significa per una ragazza che il suo reddito potenziale aumenta tra il 15 e il 25 per cento. Le donne infatti investono i loro risparmi nell’educazione dei propri figli. Questo porta a lavori migliori per i membri delle loro famiglie.

Per questo motivo la campagna ‘Because I am a girl’ di Plan appoggia lo sviluppo delle bambine e la loro formazione. Oltre al fatto che possano andare a scuola è importante che esse siano in grado di prendere in modo indipendente le loro decisioni e ciò ha un grande impatto sullo sviluppo delle nazioni povere.

Because I am a girl è una campagna mondiale per i diritti delle bambine che promuove il loro diritto ad avere le stesse chance dei pari età di sesso maschile. L’obiettivo di Plan è quello di rafforzare la posizione femminile perchè possano riscattare la loro situazione famigliare. Investire sulle bambine significa accantonare la povertà!