Portami alla stazione!
Se c‘è una cosa che mi caratterizza da sempre è uno scarso senso dell’orientamento.
Quando ero piccola, andavamo ogni anno per quasi un mese in vacanza a Cava de‘ Tirreni, la città di origine di mia madre, che si trova vicino alla Costiera Amalfitana. Facevamo sempre gli stessi percorsi andando a trovare a turno diversi amici e parenti. Mia sorella, quando avevo 10 o 11 anni, iniziò a notare che non prestavo assolutamente alcuna attenzione alla strada. Camminavo, saltavo e parlavo senza curarmi degli spostamenti. Iniziò allora a sfidarmi: „E adesso portami alla stazione!“, mi disse un pomeriggio. Io iniziai a sudare freddo: non avevo assolutamente idea di come muovermi. Lei lo trovava particolarmente divertente e non mi dava indizi. Impietosita dalla mia faccia triste mi aiutava dopo un po‘ a cercare la via.
Dominik invece ancora combatte nel farmi il quiz delle autostrade tedesche. „Dove si trova la A5?“, mi chiede ogni tanto, e io inizio a indovinare sparando città a caso. Sono informazioni che non vogliono entrare nella mia testa.
Quando guido io seguo Google Maps però, ogni tanto, qualche percorso lo imparo e, quando questo succede, sono molto orgogliosa di me.
La mia professoressa di italiano alle superiori diceva, giustificando la sua inettitudine alla guida: „Io scrivo poesie e suono il pianoforte, ho altri talenti!“. Ecco, anche io ho altri talenti però ora la strada per la stazione di Cava de‘ Tirreni la conosco.









