Calmare la mente cucinando

Io ho una mente irrequieta: spesso mi perdo nei miei pensieri non trovandone l’uscita. Un’attività che negli ultimi anni ho notato mi aiuta a calmare la testa è cucinare. Mi regala subito un senso di pace perché mi permette di compiere un gesto di amore nei miei confronti e in quelli di chi con me condividerà quel pasto, persona che di solito è Dominik. Cucinando sono in grado di spostare l’attenzione dai miei pensieri aggrovigliati e di concentrarmi sugli step necessari alla preparazione del pasto.

I miei sabati pomeriggio preferiti ho scoperto essere quelli in cui sono immersa nel fare un impasto. Oggi è toccato alla pasta per la pizza, come la chiama mia mamma, che mi ricorda sempre quando, da piccola, la preparavo con lei. Il mio compito principale allora però consisteva nel tagliare la mozzarella e, ancora oggi, mantengo gelosa questo ruolo. Come la taglio io la mozzarella non lo fa nessuno! Soprattutto perché me la mangio tagliandola: lo ammetto in fatto di cibo non sono per niente disciplinata.

Preparare un impasto mi piace particolarmente perché lascia un po’ di suspance: non si può sapere subito se effettivamente sarà buono. Bisogna aspettare che cresca e che vada in forno. Nella maggior parte dei casi però siamo soddisfatti del risultato e io credo sia perché il pasto è preparato con cura, rispetto per gli ingredienti e amore.

Cucinare per me è una terapia e un’attività nella quale io vengo assorta completamente. Dopo un buon pasto anche i miei pensieri sembrano essere più chiari.

L’impasto della pizza di domani

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