La scrittura libera per guardarsi dentro

Da un anno e mezzo a questa parte, ogni mattina, mi ritaglio dieci minuti di tempo per scrivere su un diario digitale quello che mi impegna la testa. Ho iniziato a farlo perché avevo difficoltà a iniziare le mie giornate in modo positivo e, scrivendo i miei pensieri, ero in grado di buttare fuori ciò che avevo dentro. Non rileggo mai quello che ho scritto, lo salvo però nel documento di testo e il giorno dopo ricomincio da capo.

Questa settimana, sulla rivista tedesca Flow, ho letto un articolo proprio su questa pratica. L’esperta di scrittura creativa intervistata riteneva che esprimere in modo libero su carta i propri pensieri di prima mattina può essere terapeutico. Io posso affermare che con me ha funzionato: vivo ora le mie giornate fin da subito in modo differente e non vedo l’ora di aprire il file per guardarmi dentro e chiedermi come mi senta.

Scrivere è guardarsi dentro senza giudicarsi – immagine creata con Microsoft Bing

Niente fango niente fiore di loto

Mi sono trovata molte volte a partire da zero ma questa volta mi risulta davvero difficile farlo. Nei momenti in cui mi manca il coraggio per affrontare questa situazione, mi trovo a ripetermi una frase che ho sentito in una sessione di meditazione: niente fango niente fiore di loto.

Come il fiore di loto trova la sua strada per uscire da uno stagno infangato, io spero di trovare la mia strada per uscire da qualsiasi percorso difficile la vita pone sulla mia strada.

Scrivere mi aiuta a riordinare le idee e a incanalare le energie, voglio riprendere a farlo qui su questo blog smettendo di nascondermi nel mio dolore. Voglio guardarlo in faccia a viso aperto.

A te che leggi e non sai cosa succede, non preoccuparti: sono solo in attesa di sbocciare nuovamente.

Fiori di loto, Colombia