Rallentando

È rallentando che ti accorgi della bellezza che caratterizza la tua vita. Quando metti una marcia inferiore e ti godi il paesaggio del tuo quotidiano ti rendi conto che, in questa tua particolare vita, è bello esserci.

Questa mattina mi sono accorta, camminando piano e senza una meta precisa, di questi bellissimi fiori in un giardino di una casa all’interno delle mura di Weil der Stadt e quindi nel suo centro. Ero al telefono con mia mamma, mi sono fermata e sentita dire: „Guarda che bei fiori!“. Siccome mi sono accorta che non ero in videochiamata, ho subito aggiunto: „Ti mando una foto!“. Gliel’ho mandata e lei subito mi ha risposto che erano bellissimi.

Mi sono trovata poi a pensare che la bellezza nella vita non va inseguita ma semplicemente ammirata in ogni istante. Il semplice fatto che noi viviamo è già pieno di pura bellezza.

Fiori rossi e bellissimi

Una tradizione per me irrinunciabile

Se c’è una cosa che ricordo con piacere del mio periodo da stagista alla Bosch nel 2007 è, quando il mercoledì mattina, uscendo da casa, incontravo sul mio percorso delle donne che portavano con se un cesto in vimini. Curiosa come sono, ho scoperto che questa è una cosa tipica tedesca delle persone che vanno a fare acquisti al mercato settimanale. Il mercoledì era infatti giorno di mercato nella cittadina dove vivevo.

Da quando ci siamo trasferiti nel 2015 a Stoccarda, abbiamo iniziato anche noi a essere assidui frequentatori del mercato settimanale. Questo però è molto differente dal classico mercato italiano. In Germania al mercato si possono solamente comprare generi alimentari e fiori. A Weil der Stadt, la cittadina dove ora viviamo, il mercato è il sabato mattina e si possono trovare ad esempio bancarelle di frutta e verdura, una bancarella enogastronomica, una che vende il miele, un venditore di pesce, un panettiere, la macellaia, il fiorista e il signore del formaggio. Prima c’era anche un signore che vendeva le uova e la carne di pollo e tacchino ma è andato in pensione a metà dello scorso anno.

Andare al mercato il sabato mattina è per me diventata una tradizione: punto la sveglia relativamente presto, quando tutti gli altri ancora dormono, e mi dirigo prima verso il panettiere e poi alla Piazza del Mercato di Weil der Stadt. Compro principalmente prodotti per la colazione come i brezel, il formaggio e il burro fresco e poi vado dalla macellaia a comprare affettato e carne per il weekend. Ho sempre con me una lista delle cose che mi servono ma ogni tanto mi dedico un’attenzione in più e torno a casa con un bel mazzo di fiori. Un altro appuntamento settimanale è in inverno quello con l’alba alle 08:15 nella strada della stazione. Mi fermo sulla via di casa ad ammirarla. È un piacere iniziare così i miei fine settimana, rallentando e uscendo di prima mattina. Al mio rientro facciamo quella che io chiamo “Una colazione da re”.

L’arte di nutrire la curiosità per ciò che potrebbe sorgere da un cantiere

Durante questo mese d’agosto per andare in ufficio devo fare un viaggio della speranza perché l’azienda di trasporti di Stoccarda, la VVS, sta effettuando lavori di manutenzione nel tratto della metropolitana U6 che collega Stoccarda a Gerlingen, la cittadina dove lavoro. Per fortuna per via del coronavirus abbiamo la possibilità di organizzare i giorni di presenza in ufficio e quelli di lavoro da casa come meglio riteniamo cosicché non mi devo destreggiare tra i vari mezzi ogni giorno. Giovedì scorso però sono andata in ufficio e l’ho fatto riproponendomi di non stressarmi troppo durante il viaggio e cercando di trarre qualcosa di positivo in ciò che vedevo sulla mia strada.
A parte la scoperta che a Feuerbach esista un asilo nido con un nome tenero come Spatzgarten (giardino dei passerotti), il mio tragitto verso l’ufficio è stato poco entusiasmante tranne che per una cosa che ho avuto la possibilità di osservare una volta arrivata a Gerlingen.
La mia azienda progetta da tempo di costruire un nuovo edificio dall’altro lato della strada e in primavera ha avuto il via libera a iniziare i lavori. Da quando, a luglio, abbiamo ricominciato ad andare in ufficio con più regolarità, ho potuto seguire lo sviluppo del cantiere. Giovedì mi sono accorta di non esserne la sola. Camminando verso l’ufficio e passando accanto al cantiere, mi è venuto infatti incontro un nostro Group Leader in bicicletta, rigorosamente con il casco in testa da bravo tedesco. Immediatamente mi sono chiesta che cosa ci facesse lì di prima mattina. Dalla direzione da cui veniva era infatti già passato di fronte alla nostra azienda senza però fermarsi. Subito mi è risultata simpatica l’ipotesi che pedalasse verso il cantiere per osservarne i progressi. Lui ha confermato il mio sospetto: con la coda dell’occhio l’ho osservato girare nel punto in cui la strada diventa sterrata e fermarsi all’inizio del cantiere accanto a due operai.
Secondo me questa curiosità verso i cantieri proviene dalla nostra voglia innata di immaginarci il futuro. Spesso sono gli anziani o i bambini a fermarsi di fronte a un cantiere e a osservarne i lavori. Gli uni con la curiosità verso ciò che chi è più giovane progetta e per controllarne il progresso e gli altri animati dalla passione per costruire e disfare tipica dell’infanzia.
A me osservare questo Group Leader, che con i suoi cinquant’anni non appartiene né all’una né all’altra categoria, iniziare la sua giornata chiacchierando con gli operai edili sull’andamento del loro lavoro mi ha mostrato che scegliere di rallentare prestando rispetto per chi costruisce qualcosa anche per te e osservando l’ambiente in cui ci si trova ripaga sempre sia anche solo per nutrire la propria capacità di immaginazione.

Rallentando

Quando il tuo corpo

ti segnala di rallentare

non tirarti indietro.

Siediti,

respira e

vivi il momento

con consapevolezza.

Solo così sarai in grado

di ottenere una

perspettiva differente

sul presente e

un nuovo slancio

nel definire il futuro.

Riconosci i segnali che

il tuo corpo ti invia.

Insieme alla tua mente, lui è

parte importante di te.