Pensando alla mia tribù

Sono in pausa pranzo e cammino. Negli auricolari risuona l’album di una corale africana comprato a una serata organizzata dalla CBM lo scorso anno nella chiesa Bethelkirche a due passi da casa mia. Nel vialone alberato che sto percorrendo si trovano due scuole, una elementare e un liceo. Passeggio spesso qui perchè mi piace sentire gli schiamazzi dei bambini e osservare ciò che combinano gli adolescenti.
Nel Baden Württemberg, la regione della Germania dove vivo, è ancora periodo di scuola: le vacanze estive inizieranno il 29 luglio. Con la mia mentalità italiana provo compassione per gli studenti costretti ad andare a scuola in un giorno così caldo come oggi. Proprio adesso infatti mi sono passate accanto due classi dalle età differenti. La prima era una classe elementare i cui bambini avevano in mano un pallone bianco e arancione e si rincorrevano palleggiando. La seconda, invece, era una classe del liceo il cui giovane professore l’ho riconosciuto solamente perché aveva la barba più folta degli. Un po’ distaccate dal gruppo ho notato tre ragazze impegnate in un fitto discorso, ridevano di gusto e si prendevano anche un po’ in giro. Ecco che allora di riflesso mi sono trovata a pensare alla mia di adolescenza. Quando al campo estivo dell’oratorio del mio paese di origine, Gaggiano, di questi tempi passavo le ore a chiacchierare con le mie amiche più strette senza avere alcuna cognizione del tempo e dello spazio. Il sole splendeva e l’estate aveva il sapore di un ghiacciolo alla menta.
Non ci ripenso con nostalgia ma lo faccio col sorriso perché sono felice di avere quasi trentatré anni ed essere in grado di riconoscere la genuinità di un momento come questo quando il mio presente mi rimanda al passato. Mi sento fortunata perché quelle amiche mi accompagnano ancora oggi nelle mie giornate estive e non, a distanza di centinaia di chilometri, con i loro messaggi di testo e con i loro vocali: perché l’amicizia di confini non ne conosce e di questo non posso che esserne grata.

Nothilfe für die Philippinen: zwei Initiativen

Verschiedene Initiativen wurden gestartet, um Hilfe in den Philippinen, die von dem Taifun Hayan betroffen wurden, bereitzustellen. Zwei Organisationen, über die viel auf diesem Blog geschrieben wurde haben sich auch sofort aktiviert: eine aus Italien, Plan Italien, und eine aus Deutschland, die Christoffel-Blindenmission (CBM). Zwei Organisationen mit deutsch-italienischem Charakter so wie dieser Blog.

Plan hat sofort an dieser Katastrophe reagiert um Mittel zu beschaffen. Dieses Geld wird direkt an Plan Philippinen überwiesen, die seit 1961 tätig ist. Das Geld wird ohne Vermittler überwiesen und kann sofort benutzt werden. Plan Philippine hat schon vor dem letzten Freitag angefangen vor Ort zu helfen. Die Organisation hat schon Unterkunft, hygenische Kits und Wasser für die betroffenen Leute bereitgestellt. Der Taifun Hayan hat alle Programme, in denen Plan Philippinen tätig ist, geplagt. Mehr als 40.000 Patenkinder von Plan leben in diesen Gebieten. Die Organisation überprüft derzeit die Lage. Auf der Webseite von Plan ist es möglich die  Kinderhilfsorganisation zu unterstützen.

Die Christoffel-Blindenmission hat 400.000 Euro für Nothilfe bereitgestellt. Sie hat zehn Partner in den vom Taifun betroffenen Gebieten. Ein CBM-Expertenteam ist in Iloilo City in der Provinz Western Visayas eingetroffen. Dort hat unser Partner Association of Disabled Persons Inc. seinen Sitz. In der Region leben rund 10.000 Menschen mit Behinderungen. Die Spezialisten sollen sich insbesondere um die Versorgung dieser Menschen kümmern. Zurzeit analysieren sie zusammen mit unserem Partner die Lage vor Ort. Direkt auf der CBM Webseite ist es möglich diese Experten zu unterstützen.

Emergenza Filippine: due iniziative per aiutare

Diverse le iniziative per aiutare le Filippine colpite dal tifone Hayan/Yolanda. Tra le tante vi sono anche due organizzazioni di cui spesso si è scritto su questo blog: una italiana, Plan Italia, e una tedesca, la Christoffel-Blindenmission (CBM). Associazioni dal carattere italo-tedesco come questo blog in fondo.

Plan si è subito attivata in Italia per raccogliere fondi. Questi andranno direttamente alla sede di Plan Filippine, attiva dal 1961. Il denaro verrà versato senza intermediari e potrà essere subito utilizzato. Plan Filippine già da prima di venerdì scorso è sul campo a portare soccorso offrendo ripari di emergenza, kit igienici e scorte di acqua. Yolanda ha duramente colpito tutti i programmi dove Plan Filippine è presente. Oltre 40.000 bambini adottati a distanza attraverso Plan International con le loro famiglie vivono in queste zone. L’organizzazione sta verificando in queste ore le perdite.  Sul sito web di Plan è possibile effettuare una donazione a sostegno di questa campagna.

La Christoffel-Blindenmission ha messo a disposizione 400.000 euro per offrire i primi soccorsi. Dieci fra i suoi partner si trovano nelle zone colpite dal tifone. Un team di esperti CBM è già a Iloilo City, nella provincia di Visayas, dove ha sede l’Association of Disabled Persons Inc. che è un partner dell’organizzazione tedesca. In quella zona vivono circa 10.000 persone disabili. Gli specialisti CBM si stanno concentrando nell’aiutare queste persone e nell’analizzare in dettaglio la situazione locale. E’ possibile sostenere l’attività di questi esperti direttamente dal sito CBM.

Erste Schritte in die richtige Richtung

In seinem Schreiben an den Spendern berichtete Herr Dr. Rainer Brockhaus, Direktor der Christoffel Blindenmission (CBM), über das Gipfeltreffen der UNO vom 25. September und erklärt sehr genau die Meinung seiner Organisation darüber.

Die Vereinten Nationen haben in New York über die globalen Entwicklungsziele beraten, die nach 2015 gelten und die weltweite Armut bekämpfen sollen. Sie haben in diesem Zusammenhang inklusive Entwicklungsziele empfohlen.

Das ist ein großer Fortschritt, denn bisher wurden benachteiligte Gruppen wie Menschen mit Behinderungen schlicht vergessen. Dabei handelt es sich um ein Siebtel der Weltbevölkerung – etwa eine Milliarde Menschen! 80 Prozent der Menschen mit Behinderungen leben in Entwicklungsländern. Die Folgen ihrer bisherigen Nichtbeachtung sind fatal: die meisten von ihnen leben in großer Armut. Denn Armut und Behinderung bilden dort einen verhängnisvollen Kreislauf.

Die Christoffel Blindenmission hat sich darum in den vergangenen Monaten mit ihrer bundesweiten Kampagne „Stopp den Kreislauf von Armut und Behinderung“ dafür eingesetzt, dass behinderte Menschen künftig in die globalen Entwicklungsziele einbezogen werden. Die Bundesregierung hat die Forderung der CBM aufgegriffen und sich für inklusive Entwicklungspolitik bei dem Treffen der Vereinten Nationen eingesetzt.

In den nächsten zwei Jahren sollen die Ziele im Detail ausgearbeitet werden. Dr. Brockhaus und CBM begrüßen die grundsätzliche Richtung sehr. Allerdings ist uns das Abschlussdokument insgesamt zu schwammig. Es sagt z.B. nicht, wie man inklusive Entwicklungsziele messen will. Das ist aber wichtig, um überhaupt überprüfen zu können, ob sie wirklich umgesetzt werden.

Es gibt also noch viel zu tun. CBM wird den weiteren Prozess begleiten und sich auf nationaler und internationaler Ebene wie bisher für inklusive Entwicklungsziele stark machen und als Partner zur Verfügung stehen. In ihren Projekten hilft CBM Menschen mit Behinderungen auf verschiedenen Ebenen, z.B. individuell mit medizinischer Versorgung oder in ihrem gesellschaftlichen Umfeld, indem sie Aufklärungsarbeit leisten und für Barrierefreiheit sorgen.

Die neu zu definierenden Entwicklungsziele haben das Potential, die entwicklungspolitische Praxis auf der Welt zu verändern – wenn sie Menschen mit Behinderungen wirklich überall mit einbeziehen. CBM und Ihre Spender kämpfen dafür, dass dieses Potential ausgeschöpft wird – damit der Kreislauf von Armut und Behinderung endlich gestoppt wird und Menschen mit Behinderungen eine reelle Chance auf eine bessere Zukunft haben!

Quelle http://www.cbm.de
Quelle http://www.cbm.de

Primi passi nella giusta direzione

In un documento rivolto ai sostenitori della Christoffel Blindenmission (CBM) il direttore tedesco, Rainer Brockhaus, scrive a proposito del vertice ONU del 25 settembre spiegando chiaramente l’opinione della sua organizzazione.

Le Nazioni Unite si sono riunite in quella data a New York per consultarsi sul tema degli obiettivi di sviluppo, che dovranno essere fissati a partire dal 2015, al fine di combattere la povertà. In questo contesto si è deciso anche per obiettivi di sviluppo inclusivi.

Ciò rappresenta un grande passo avanti perchè fino ad ora le persone disabili non erano state considerate negli obiettivi di sviluppo. I disabili rappresentano un settimo della popolazione mondiale, circa un miliardo di persone. L’80% vive in paesi in via di sviluppo. La loro non considerazione finora ha avuto conseguenze fatali: la maggior parte delle persone disabili vive in condizioni di grande povertà. Essere poveri e disabili in questo tipo di paesi significa vivere una situazione fatale.

La Christoffel Blindenmission con la sua campagna “Ferma il circolo della povertà e della disabilità” ha promosso l’inclusione delle persone disabili negli obiettivi di sviluppo globali. Il governo federale tedesco ha appoggiato la causa dell’ONG e si è imposto durante il vertice delle Nazioni Unite per una politica di sviluppo inclusiva.

Nei prossimi due anni gli obiettivi verrano definiti in dettaglio e CBM afferma, attraverso le parole di Brockhaus, di essere soddisfatta del risultato raggiunto. Ritiene però che il documento finale siglato non sia del tutto chiaro: non tratta infatti delle modalità di misurazione degli obiettivi di sviluppo inclusivi. Questo è un punto fondamentale per permettere di verificare l’applicazione vera e propria di provvedimenti volti a perseguire tali obiettivi.

C’è ancora molto da fare. La Christoffel Blindenmission continuerà a seguire da vicino il processo e a sostenere gli obiettivi di sviluppo inclusivi sia a livello nazionale che internazionale rimanendo a disposizione come partner in questo senso. Nei suoi progetti la CBM aiuta le persone disabili sotto diversi punti di vista sia in modo individuale, fornendo ad esempio medicinali, sia in modo sociale, creando un ambiente privo di barriere.

I nuovi obiettivi hanno tutto il potenziale per cambiare le pratiche di sviluppo politico a livello mondiale. Rivolgere lo sguardo alle persone disabili permette di fermare il circolo della povertà e della disabilità e di garantire un futuro migliore!

Fonte http://www.cbm.de
Fonte http://www.cbm.de

CBM und Millenniumsentwicklungsziele

Die Millenniumsentwicklungsziele, die im 2000 gesetzt wurden.
Die Millenniumsentwicklungsziele, die im 2000 gesetzt wurden.

Bei den Millenniumsenticklungszielen (Millennium Development Goals – MDG) handelt es sich um acht Entwicklungsziele, die im Jahr 2000 von den Vereinten Nationen (UN)  mit dem Ziel verabschiedet wurden, die weltweitende Armut bis 2015 zu halbieren.

Es ist allerdings bereits jetzt erkennbar, dass diese Ziele nicht in ihrem geplanten Umfang bis 2015 erreicht werden können. Deshalb findet ein Folgeprozess statt um auf die alten und neuen globalen Probleme zu reagieren. Die Entwicklungszielen, um die es dann geht, werden ‘post-MDG‘ genannt.

Wie die globalen Entwicklungsziele ab 2015 aussehen können, darüber beraten die 189 UN-Mitgliedstaaten bei einem Gipfeltreffen am 25. September 2013 in New York.

Die Christoffel-Blindenmission (CBM) engagiert sich natürlich dafür. In Entwicklungsländer leben 82 Prozent der behinderten Menschen unterhalb der Armutsgrenze. Die CBM vertritt die Ansicht, dass sich die MDG nur umsetzen lassen, wenn Menschen mit Behinderungen zukünftig berücksichtigt werden. Um dieses Ziel zu erreichen, hat die CBM eine Kampagne gestartet. Sie möchte mithilfe der Bevölkerung die deutsche Bundesregierung überzeugen, sich bei dem UN-Treffen dafür einzusetzen, dass behinderte Menschen in den künftigen MDG berücksichtigt werden.

Die CBM hat ein Positionspapier zu den MDG nach 2015 veröffentlicht, in dem ihre Forderungen detailliert aufgeführt sind. Dazu gehören die folgenden Punkten:

  • Das Rahmenwerk muss inklusiv für Menschen mit Behinderungen und konform mit der UN-Konvention über die Rechte von Menschen mit Behinderungen (UN-CRPD) sein.
  • Gleichheit und Nichtdiskriminierung müssen als Schwerpunkte verankert werden.
  • Alle Ziele sollten inklusiv gestaltet sein mit spezifischen Indikatoren fuer Menschen mit Behinderungen.

Bisher hat sich die Bundesregierung noch nicht festgelegt, wie die künftigen MDG aussehen sollen: die CBM möchte dies mit ihrer Kampagne ändern!

CBM e Millennium Development Goals

I Millennium Development Goals fissati dall'ONU nel 2000
I Millennium Development Goals fissati dall’ONU nel 2000

Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals – MDG) sono otto punti di sviluppo fissati nel 2000 dalle Nazioni Unite (ONU) con l’intento di dimezzare la povertà mondiale entro il 2015.

Purtroppo è già chiaro che non sarà possibile raggiungere questi obiettivi entro il 2015. Perciò si sta attualmente lavorando a un processo che permetta di reagire sia alle difficoltà note che ai nuovi problemi globali sorti negli ultimi anni. Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio che saranno quindi fissati verranno denominati ‘post-MDG‘.

I 189 stati membri dell’ONU definiranno i nuovi obiettivi da perseguire a partire dal 2015 durante il vertice del 25 settembre 2013 a New York.

Anche la Christoffel-Blindenmission (CBM) si sta attivando in questo senso. Nei paesi in via di sviluppo vive l’82% delle persone disabili sotto la soglia di povertà. La CBM è dell’opinione che i nuovi Millennium Development Goals debbano tenere conto delle persone disabili. Per fare ciò ha indetto una campagna. L’obiettivo è convicere, con l’aiuto della popolazione, il governo federale tedesco ad appoggiare questo tipo di questione durante il vertice ONU e permettere così che le persone disabili vengano considerate nei prossimi MDG.

La CBM ha pubblicato un rapporto ufficiale sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio nel quale descrive le proprie richieste in modo dettagliato. Tra queste si denotano i seguenti punti:

  • Le attività intraprese per raggiungere gli obiettivi devono considerare le persone disabili ed essere conformi con la convenzione ONU per i diritti dei disabili (UN-CRPD).
  • L’uguaglianza e la non discriminazione devono essere fissate come punti chiave e considerate in agenda singolarmente.
  • Tutti gli obiettivi devono essere fissati includendo indicatori relativi alle persone disabili.

Il governo federale tedesco non ha ancora comunicato la sua posizione ufficiale a tal riguardo, la CBM intende però perseguire fermamente il suo intento di adattare i Millennium Development Goals alle necessità delle persone disabili