Quando tu eri il mio eroe
Mio papà lavorava quando io ero bambina all’Unilever: era in carica di monitorare le linee di produzione dei dentrifici e degli shampoo. Lavorava su turni e andava in azienda in biciletta, passando per la via sulla quale dava la finestra della mia classe in quarta elementare. Io, quando faceva il turno pomeridiano, alle 14:00 lo aspettavo alla finestra e lo salutavo con la mano.
Un giorno, non mi sentivo bene con la pancia, e i miei compagni di classe dissero alla maestra che mio papà sarebbe passato a breve in bicicletta e che lo avrebbero potuto fermare dalla finestra per informarlo.
Mi ricordo che mio padre, sorpreso dal grido dei miei compagni, scese dalla bicicletta e si diresse a piedi verso il cancello della scuola elementare per portarmi a casa. Quel pomeriggio lo passammo in tranquillità: lui curò il mio mal di pancia con del tè al limone e io sentivo di essere al sicuro con lui al mio fianco.
Fra qualche giorno sarebbe stato il suo 77esimo compleanno e a me, quando si avvicina quella data, prende un po’ di malinconia. Cerco però di affrontarla con il cuore pieno di gratitudine per tutti quei momenti in cui lui è stato di fondamentale importanza nella mia vita.
Eri il mio eroe papà e il più delle volte né io né tu, presi dalla vita, ce ne accorgevamo. Oggi però ne sono definitivamente più consapevole.

