Gentilezza

Il panettiere è uno dei miei luoghi preferiti per osservare il mondo. È accessibile a tutti ed è per me un’ottima finestra da cui ammirare la società.

Il sabato mattina vado sempre alla panetteria Raisch di Weil der Stadt a comprare i Brezel e il pane per la nostra colazione lenta del weekend. Da Raisch lavora, credo da prima che io mi trasferissi qui, una signora gentile. Noi la chiamiamo a casa „la signora che fa girare il negozio“ perché è gentile ed efficiente. Da ai clienti doverosamente del Lei ed è discreta e professionale. Qualche settimana fa mi sono accorta che sul suo cartellino con il nome c’era scritto che lei è la direttrice della filiale. Non potevano scegliere persona migliore, ho pensato.

Oggi, dopo aver servito me, l’ho osservata servire un bambino di 9 o 10 anni a cui lei ovviamente ha dato del tu. Mi è sembrato così dolce il modo in cui ha elaborato le sue richieste che mi sono lasciata del tempo a impacchettare le mie cose per non perdermi la scena. Quando il ragazzino aveva pagato, l‘ho vista prendere un biscottino e offrirglielo. In quel momento si è accorta che io la stavo osservando e mi ha sorriso timidamente. Io, che mi son sentita scoperta, allora le ho detto: „Ne sarà felice!“. Quando il bambino ha allungato la mano per prendere il biscotto sono uscita.

A me chi esegue in modo gentile il proprio lavoro sta immediatamente simpatico. Credo sempre che svolgere il proprio compito in maniera corretta e amichevole sia un valore aggiunto. La gentilezza è positivamente contagiosa.

Che anziano vuoi essere?

Su questa domanda mi interrogo da tempo e trovarmela nel libro di Lama Michel Rinpoche, Dove vai così di fretta, mi ha fatto capire che questo è un tema su cui le mie azioni quotidiane devono girare.

Sì, perché l’anziano che desidero essere parte proprio dalle scelte che decido di compiere oggi.

Ovviamente desidero essere una vecchietta arzilla, attiva, contenta e in pace con il mondo. Ovviamente desidero essere un esempio positivo di essere umano per chi, più giovane di me, incrocerà la mia strada.

In palestra mi capita spesso di osservare persone più grandi di me e di dirmi: „Alla sua età vorrei essere così allineata come lei“ oppure: „Se alla sua età fossi così in forma come lei sarebbe una benedizione!“.

Io credo molto nei modelli positivi di persone da seguire: tali persone sono sempre state per me grandi fonte di ispirazione. Sono dell’idea che mi saltino così all’occhio perché scelgono nel loro quotidiano di stare bene.

Sono della convinzione che parta tutto dall’impostazione mentale con cui affronto il presente. Parte tutto da me. Solo così potrò mettere basi solide e nella giusta direzione per il mio futuro.

Scegliere di uscire anche quando la mente mi dice il contrario: una scelta consapevole verso l’anziana che voglio diventare.

Manuela

Manuela è entrata nella mia vita a metà luglio dello scorso anno. Avevamo un appuntamento telefonico alle 8:30 di un giorno lavorativo. Quando io l’ho chiamata, ha spezzato il ghiaccio dicendomi: „Signora Fradegradi, lei è puntuale come un muratore!“. Io mi misi a ridere e la strinsi subito nel mio cuore durante quella telefonata. Ci siamo incontrate di persona qualche settimana dopo e mi ha proposto subito di darci del tu.

Manuela è un’ostetrica che lavora in modo autonomo. Durante la mia gravidanza ho frequentato il suo corso di yoga pre-parto e, quando è nata nostra figlia, ci ha assistito a casa dal giorno dopo in cui siamo stati dimessi dall’ospedale. Per la prima settimana è venuta ogni giorno, anche di domenica, poi ogni due giorni. Di seguito le visite sono passate a essere più distanti l’una dall’altra.

Manuela è stata come un angelo per me, che vivo lontana dalla mia famiglia il cui consiglio nelle fasi critiche mi è mancato. Il suo modo pacato e dolce di rapportarsi con noi e la bambina è stato un balsamo per il cuore. Il suo consiglio professionale un grande alleggerimento.

Un giorno Manuela mi ha confidato il motivo per cui svolge questo lavoro: „Mi appassiona vedere i genitori crescere nel loro ruolo e prendere sempre più sicurezza nei loro mezzi“.

Ho deciso di non scrivere molto della mia gravidanza e del mio essere mamma però questo post è per me doveroso. Si può dire tanto del sistema sanitario tedesco ma questa cosa che a ogni donna incinta venga garantito il supporto di un’ostetrica professionista è davvero eccezionale. Quando si diventa genitori per la prima volta si è confrontati con dubbi e domande che solo un professionista può risolvere in modo corretto. Credo questo debba essere un diritto per ogni nuova famiglia.

Persone casa

Ci sono persone che io definisco casa. Quelle con cui non è necessario mettere alcuna maschera, quelle che saltano con me da un punto all’altro di un discorso senza chiedersi perché siamo arrivati a parlare di questo o di quell’altro, quelle che si prendono tempo per me incastrando un incontro tra tanti impegni, quelle che quando ti abbracciano lo fanno in modo vero e sincero stringendoti forte, quelle che ti chiedono se ti hanno già dato un bacino perché della tua vicinanza sono felici, quelle con cui puoi parlare di tutto e sparlare di tutti e quelle che quando non vi vedete scambiano con te podcast a forma di messaggi vocali o desiderano essere chiamate alle 8:00 del mattino da te perché ai messaggi non stanno dietro.

Quelle persone sono per me casa e io non mi stancherò mai di essere grata della loro presenza nella mia vita.

Alla mia Tribù: grazie di esserci! È sempre bello vedervi.

Nelle campagne milanesi

Al naturale

L’ho fatto! Sabato scorso ho buttato via il mio beauty case e tutti i trucchi al suo interno. Non li usavo da tempo e il beauty case non aveva un suo posto nel nostro bagno.

Il mio Instagram per un certo periodo mi ha proposto video di influencer che si truccavano usando lo smartphone come specchio. Ecco io non è che sia mai stata una persona che mette molto trucco. Una delle poche volte che ho messo la matita un ragazzo con cui uscivo mi disse: „Sei bella come il sole: non ti si può guardare!“. Mi fece sorridere anche perché io per prima mi sentivo scomoda conciata così. Non capivo quindi perché l’algoritmo credesse io fossi interessata a tutorial e a prodotti di questo genere.

Mi sono chiesta anche che tipo di modello di donna io volessi essere e cosa volessi trasmettere. Per me truccarsi è nascondere, credere magari di migliorare ma è fingere di essere qualcosa che non si è. Io non voglio più farlo. Preferisco mostrarmi a chi mi vede per come sono, ho le mie imperfezioni e mi va bene così. Forse fa parte del diventare adulti, accettarsi e amarsi per come si è. E non è solo una cosa importante, ma è addirittura fondamentale. Mi vedrete allora, se vi tocca farlo, sempre al naturale. Sarò comunque sempre bella come il sole, non mi illudo!

Credi in te

La conosci quella resistenza dentro di te?

Quando la stanchezza e i dubbi

alzano la voce e le scuse

sembrano allettanti?

E nonostante ciò riesci a motivarti.

E vai.

Il tuo battito cardiaco diventa più veloce.

Il tuo respiro più profondo.

La tua mente più chiara.

Sei completamente immerso nel momento.

Nel tuo corpo. Nella tua vita.

E poi… la sensazione successiva.

Indescrivibile. Leggero. Forte. Sveglio.

Non perché era facile,

ma perché ce l’hai fatta.

Quell’orgoglio. Quell‘energia.

Questa vita.

Proprio per questo ne vale la pena.

Sempre e comunque.

Almut Schotte

Almut Schotte è stata per anni la proprietaria di uno studio di Pilates e Yoga a Stoccarda che io frequentavo con assiduità quando vivevo lì e che ha chiuso alla fine dello scorso anno.

La prima volta che partecipai a una sua lezione era in un camp di più ore di Pilates, organizzato per una giornata di festa nel 2017. Ne fui fulminata: era impossibile per me non fare quello che diceva. Era in grado di descrivere i movimenti in un modo così preciso che non mi era mai capitato di sentire. Così sportiva, gentile, attenta e disciplinata è diventata per me una fonte di ispirazione e un modello positivo di donna da seguire. Partecipare alle sue lezioni era un piacere.

Ora gestisce tra le altre cose un portale online di Yoga e Pilates al quale io sono rimasta iscritta fino a due anni fa, quando ripresi ad allenarmi in palestra dal vivo dopo la pandemia e il trasferimento a Weil der Stadt. Condivide inoltre su Instagram video e riflessioni interessanti relative allo sport e alla consapevolezza di se e del proprio corpo. Dopo così tanti anni è ancora per me illuminante seguirla.

Il testo che ho tradotto lo ha postato questa settimana e per me contiene tanta verità. Prendersi cura del proprio corpo allenandosi, credere nelle proprie possibilità, superare i limiti che la testa ci impone per non fare sport è per me una delle arti del sapere vivere bene. È un dovere ma soprattutto una passione: quella per me stessa. Io ho deciso di credere in me stessa, sempre.

Le mie nuove scarpe sportive, un regalo a me stessa: investire nella mia salute.

Regalare un sorriso non costa nulla

Camminare è gratuito.

La gratitudine è gratuita.

Essere gentili è gratuito.

Meditare è gratuito.

Chiamare un amico è gratuito.

Abbracciare qualcuno è gratuito.

Sdraiarsi sull’erba è gratuito.

Guardare il tramonto è gratuito.

Fare respiri profondi è gratuito.

Trascorrere del tempo nella natura è gratuito.

La luce del sole la mattina è gratuita.

La maggior parte delle cose in grado di guarirci sono gratuite.

Dal profilo Instagram di Hal Elrod

Da qualche mese incontro spesso la mattina presto nella mia via un signore anziano. Cammina con il deambulatore, è sempre vestito più pesante del necessario ed ha un cappellino in testa. L’ho notato subito perché ha lo sguardo malinconico, quello di chi ha avuto una vita pesante e ora è confrontato con la malattia. È sempre molto concentrato sempre sui suoi passi e sul percorso che ha da fare. Quando sono in giro con il passeggino, si ferma sul lato del marciapiede e mi fa posto. Dal semplice dirgli grazie sono passata a scambiarci qualche frase in più. Anche lui non è tedesco però mi capisce bene. Spesso sottolineo quanto lui sia diligente la mattina così presto nel fare la sua passeggiata. Lui, allora, timido mi sorride e mi fa sì con la testa.

A me non costa nulla essere gentile con lui anzi mi riempie il cuore quando vedo il suo volto illuminarsi nel fare un sorriso. A lui spero faccia piacere ricevere qualche parola di incoraggiamento in questa fase più faticosa della sua vita.

Un’amica una volta mi scrisse su un biglietto „Regalare un sorriso non costa nulla“ e per anni questo è stato il mio motto. Con il tempo ho imparato ad apprezzare i gesti di gentilezza incondizionati e credo ora sia giunto per me il momento di ridare indietro ciò che di bello la vita mi ha portato rendendo l’esperienza di chi mi circonda più piacevole.

Guardare il tramonto è gratuito

Sì, posso anche io essere felice

Una vita sana non è solo ciò che mangi:

  • È come parli a te stesso
  • Sono le persone di cui ti circondi
  • Sono le abitudini che crei
  • È come gestisci lo stress
  • Sono i limiti che metti
  • Sono i contenuti che consumi quotidianamente

@mindbodygreen

Ho trovato questa citazione sul profilo instagram di Arianna Huffington. Per me in questa frase è raccolta tanta verità.

Da diverso tempo a questa parte cerco di condurre una vita sana. Da ormai più di tre anni ho smesso di bere alcool e ho priorizzato la mia salute fisica e mentale. Ho imparato ad accentarmi così come sono ma a continuare a fare del mio meglio ogni giorno per diventare la persona che io so di poter essere. Le persone di cui mi circondo le scelgo con attenzione. Sono cordiale con tutti perché non sai mai a che punto si trovi la persona che ti sta di fronte. La mia rete di sicurezza, che altro non sono che i miei amici più stretti, è bella salda. Una parte fondamentale della mia vita sono lo sport e la spiritualità. Quest’ultima la curo quotidianamente meditando. Sport e meditazione sono la mia medicina più potente contro lo stress. Il mettere limiti, invece, mi è sempre risultato difficile. Ho appreso però che è fondamentale per delineare il proprio spazio sicuro. Solo proteggendosi così ci si sente bene veramente. Per quanto riguarda i contenuti, cerco di limitare il più possibile l’uso sconsiderato dei social media. In passato tendevo a confrontarmi, cosa per nulla costruttiva. Sono passata invece all’ammirazione sana di chi è più avanti di me nel proprio percorso di vita e ho iniziato a identificare modelli di persone per me positive da seguire.

La nostra vita è unica e io sono dell’idea debba essere il più piacevole possibile. Ho ancora difficoltà a concedermi il lusso di sentirmi felice, mi chiedo spesso se la felicità che provo in questo ultimo periodo sia per me. Mi guardo però indietro e riconosco i grandi progressi fatti nel prendermi cura di me stessa e mi dico: “Sì, posso anche io essere felice”.

Una riscoperta: camminare all’aria aperta è una delle cose che mi fa sentire davvero bene.

Lo sport per me

Quando avevo 11 anni andai con la scuola per un giorno al Forum di Assago a provare diverse discipline sportive. Ricordo ancora come, in una sala corsi, io feci per la prima volta una lezione di aerobica con lo step.

Immaginai durante quell’ora di sport una versione di me adulta mentre mi allenavo a suon di musica la mattina. Ricordo quei pensieri come fosse ieri.

Allora ero una ragazzina molto sportiva, mi perdevo nei movimenti e bruciavo tutta l’energia che avevo durante le ore di sport, sia a scuola che durante gli allenamenti di pallavolo. Ero inoltre l’unica ragazzina della classe ad avere un voto molto alto in educazione fisica, strappato a un professore noto a scuola per essere un po’ maschilista.

Quando tre anni fa la mamma di Dominik mi regalò un pass di prova per la palestra di Weil der Stadt, che si chiama Fit Avenue, fu la mia salvezza. Non me la stavo passando benissimo a livello mentale e iniziare a partecipare ai corsi in quella palestra mi trascinò fuori dal periodo buio.

Mi appassionai subito a un corso in particolare che si chiama Hot & Strong ed è davvero un corso di aerobica a volte con lo step. Lo tiene una trainer che si chiama Marion e che parla in svevo, il dialetto di Stoccarda, ma io la capisco comunque perché lo sport è una lingua universale. Partecipando a questo corso per la prima volta, mi venne in mente subito quella prima ora al Forum di Assago e pensai che si stesse chiudendo un cerchio. La trainer poi mi ha presa in simpatia e si divertiva a mettere canzoni italiane per me. Fu lì che scoprii che Adriano Celentano ha fatto un feat con Peter Fox.

Per me lo sport è molto importante. Ho imparato a dargli un’alta priorità nella mia vita quotidiana perché contribuisce al mio equilibrio fisico e mentale. Anche e soprattutto adesso, che ho un nuovo compito, creo lo spazio necessario per praticarlo a casa perché so che ne approfitta anche chi mi circonda.

Fra qualche mese spero di andare di nuovo a Hot & Strong a bruciare le mie energie a ritmo di musica italiana. Marion, aspettami!

Foto copyright Fit Avenue

Le pietre nello zaino sono più leggere se condivise

Una volta un collega, che stava vivendo una separazione dalla sua fidanzata storica, mi disse di non voler caricare i propri amici del fardello dei suoi problemi. Io pensai subito che questa sua affermazione non fosse giusta.

Condividere il proprio percorso con gli amici più stretti è una delle cose più importanti nella vita. Gli amici sono in grado di prendersi carico delle pietre nel tuo zaino e di alleggerirti il cammino.

Ho scritto in passato diverse volte quanto sia importante crearsi una rete di supporto: non devono essere molte le persone che vi fanno parte ma devono soprattutto farci sentire bene. Proprio in questi ultimi giorni ne sto sentendo in prima persona l’importanza.

Sono infinitamente grata della presenza della mia rete di supporto nella mia vita, persone per me preziose quanto l’aria che respiro. A ognuna di loro va il mio grazie più sincero per il semplice fatto che ci sono, non giudicano, fanno il tifo e mi sostengono quando io barcollo.

Io non cammino da sola