Nel 2006, poco prima che iniziassero le vacanze estive del mio primo anno universitario, ascoltai per caso una conversazione tra due compagne. Parlavano della possibilità di lavorare come ragazze alla pari durante l’estate per migliorare le loro conoscenze linguistiche. Interessata anch’io a questa possibilità, riconoscendone subito i benefici, mi informai con loro. Scoprì allora che iscrivendosi al sito di Au-pair World si poteva entrare in contatto con famiglie che necessitavano aiuto con la gestione di casa e bambini.
Nel giro di pochi giorni creai un profilo ed entrai in contatto con una famiglia tedesca che aveva un’azienda agricola e due bambine in età scolare. Partii a metà luglio per lavorare da loro e tornare in tempo per il mio esame di Letteratura italiana di inizio settembre. Il paese dove vivevano aveva 90 abitanti ed era vicino al Mar Baltico.
Come ragazza alla pari avevo una giornata ben scandita con sveglia presto per preparare la colazione, occuparmi delle pulizie e delle faccende di casa e giocare con le bambine. Il fine settimana lo avevo libero per gite e uscite serali.
La famiglia con me fu davvero molto accogliente e alle bambine mi affezionai immediatamente. Nella loro casa alloggiava anche uno stagista svizzero che li aiutava con l’azienda agricola. Diventammo subito amici e passammo insieme quasi tutti i sabati sera nel bar del campeggio vicino alla spiaggia. Migliorai molto il mio tedesco, usandolo quotidianamente.
Quando, qualche settimana fa, una coppia di amici mi ha raccontato di voler assumere una ragazza alla pari per ricevere sostegno nella gestione delle bambine, l’ho trovata subito una buona idea. Sia loro che la ragazza che lavorerà per loro ne trarranno vantaggio.
Io consiglio di lavorare da au-pair a tutti i giovani che hanno un periodo libero sia esso di pausa dagli studi o di orientamento. Questa esperienza all’estero con vitto, alloggio e paga settimanale inclusi permette di arricchire il proprio bagaglio culturale e di prendere le prime responsabilità.
